Nella scorsa stagione - prima dello stop - la Virtus aveva perso solo una partita casalinga, nelle top16 di Eurocup contro il Partizan. Quest’anno, a metà ottobre, ne ha già perse due in fila. Certo, la situazione è ben diversa, e parlare di “casa” in questa complessa stagione pandemica ha un significato ben diverso rispetto al PalaDozza pieno e caldo dello scorso anno. Ma i fatti sono questi, e a questo punto bisogna capire quale sia il problema, e risolverlo.
La sconfitta di ieri è nettamente peggiore di quella con Cremona, dove c’era stato un brutto atteggiamento per 30’ e la serata di grazia degli avversari da tre. Qui la partenza era stata ottima, poi però i bianconeri si sono letteralmente sciolti, camminando a lungo per il campo e crollando nell’ultimo quarto, con appena 10 punti segnati.
Coach Martino ha stravinto il duello con Djordjevic, e c’è stata anche la classica “partita dell’ex” di Filippo Baldi Rossi (18+7, davvero super), secondo ex capitano di fila a condannare i bianconeri, dopo Peppe Poeta.
Insomma, a parte la buona prova di Ricci in casa bianconera non è andato bene nulla: pessimi i serbi (Teodosic anche espulso), sofferenza sotto canestro, 5/26 da tre, brutto atteggiamento e condizione fisica che è parsa rivedibile. Insomma, un discreto disastro
Sasha Djordjevic si è assunto le responsabilità, mettendoci la faccia e dicendo che non si può difendere l’indifendibile. La stagione è ovviamente molto giovane e di tempo per rimediare ce n’è. Bisogna però capire cosa c’è che non va e farlo in fretta, perchè campionato e coppa non aspettano, e le aspettative di tutti - proprietà in primis - sono molto alte.

(foto Pallacanestro Reggiana)

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