Onestamente, di rimpianti per la Virtus ce ne sono ben pochi. Coach Sacripanti ha fatto un unico appunto, l’aver dato la partita per persa nell’ultimo minuto, per il resto ha avuto solo elogi per i suoi. I bianconeri hanno fatto una gran partita, la migliore di tutta la stagione - preseason compresa - ma hanno perso. Capita, quando ci si trova di fronte un avversario di livello nettamente superiore, tale da potersi permettere di giocare meno di 48 dopo un match di Eurolega, di avere rotazioni complicate e di vincere lo stesso, grazie al talento di giocatori del calibro di Mike James (pensarlo a Omegna, in A2 Silver, ora fa sorridere) e Nemanja Nedovic, tra i tanti. Una squadra di Eurolega, in tutto e per tutto. La società bianconera, per il futuro, punta ad essere di questo livello: per arrivarci servirà tempo, competenza e soprattutto molto denaro. Lo stipendio di Mike James, ad esempio, viaggia attorno ai due milioni di dollari a stagione.

Per l’immediato, però, si può sorridere. La Virtus attuale non ha demeritato, anzi. Ha giocato bene, è stata a lungo in partita, e - raddoppiato costantemente Kevin Punter (in ogni caso più che discreto) - ha saputo trovare altri protagonisti, soprattutto Brian Qvale ma anche Tony Taylor, davvero efficace per sé e per i compagni. Alcuni giocatori hanno fatto più fatica, in parte Aradori ma soprattutto alcuni della seconda unità come Baldi Rossi e Pajola.
L’avversario però non sarà sempre Milano, e per il futuro bisogna assolutamente essere ottimisti. Tutti potranno essere utili alla causa. L’unico appunto che si può fare - per quanto visto finora nelle partite ufficiali - è che se Pajola e Cappelletti insieme reggono per una decina scarsa di minuti di media, questo porta a un alto utilizzo di Tony Taylor, finora sempre oltre i 30 minuti di impiego in campionato. Questo però potrebbe cambiare nelle partite sulla carta più abbordabili, a partire da quella di domani in coppa contro Ostenda, che la Virtus è chiamata semplicemente a vincere.

(foto Virtus Pallacanestro)


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