Dopo un mese di gennaio fin qui perfetto, la Virtus è caduta nuovamente in casa in campionato. Si tratta della sesta sconfitta in otto partite, un numero che inizia a essere troppo grande perchè lo si possa ignorare.
La partita - però - nell’approccio non è stata troppo diversa da altre viste nell’ultimo periodo. Contro avversari sulla carta meno forti e più corti (ad esempio Cantù e Trento, ma parzialmente anche a Bourg) è capitato che i bianconeri avessero un inizio soft, per poi schiacciare sul pedale dell’acceleratore nel terzo quarto e prendere un vantaggio decisivo. Ieri sembrava poter andare uguale, con il parziale di 23-4 del terzo quarto - sulle ali di Belinelli - che aveva dato alla Segafredo il +11 a una relativa tranquillità. E invece, a furia di “giocare col fuoco”, ci si è bruciati. Brescia è stata bravissima a non mollare e a restare attaccata alla partita, trascinata da Ristic e Bortolani (da applausi), la Virtus non è mai riuscita a stringere le viti dietro, e si è arrivati a un finale punto a punto dove Teodosic ha fatto due errori che sono costati la partita, in particolare ignorare Weems liberissimo dall’angolo facendosi stoppare da Ristic. Moss invece non ha sbagliato, e Brescia ha vinto con pieno merito.
Il problema principale, però, è che a quel finale punto a punto la Virtus non sarebbe dovuta arrivare. Bisognava aggredire la partita da subito, senza arrivare a prendere 90 punti. In questo caso, anche gli errori arbitrali ovvi a cui Djordjevic si è riferito a fine partita sarebbero stati ininfluenti, e magari nemmeno citati.
Almeno in campionato - però - questo tipo di approccio si è visto in più di un'occasione, fin da inizio stagione. E quindi inizia a sembrare un problema strutturale.

Poi, è anche vero che gli avversari hanno avuto due settimane per preparare una partita che per la Virtus è incastrata tra due impegni di coppa, al momento prioritari. E si tratta comunque della prima sconfitta dopo un mese esatto, dalla partita con Milano. Quindi - al netto dei due punti persi in classifica (in ogni caso pesanti, la caccia al secondo posto si complica) - non bisogna fare drammi. Però ieri si è rivista la Virtus delle cinque sconfitte casalinghe in fila, quella che dall’esonero e reintegro di Djordjevic in poi non c’era più stata, o almeno si era mimetizzata molto bene a suon di vittorie. Il futuro a brevissimo termine, già dalla partita di martedì contro il Buducnost, ci dirà se si tratta di un caso isolato. Di sicuro, a breve i margini di errori diventeranno nulli, e arriveranno le partite senza domani.

(foto Ceretti -Ciamillo/Castoria - Legabasket)

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