La partita contro Andorra era un primo test importante, e la Virtus l’ha passato quasi a pieni voti. Quasi perchè c'è stato il primo quarto, decisamente distratto, con 28 punti subiti e 7/9 da tre concesso. Poi però i bianconeri hanno fatto una partita di alto livello, contro una squadra che l’anno scorso aveva fatto la semifinale di Eurocup e quest’anno aveva battuto il Barcellona, quindi abituata a questi palcoscenici. Grande difesa, protagonisti sempre diversi - ieri menzione per Gamble (perfetto, fino all’espulsione) e Baldi Rossi - e regia sapientemente nelle mani di Markovic e Teodosic, che hanno distribuito 15 assist in due, con il numero 44 che dimostrato di potersi accendere in qualsiasi momento anche in attacco, segnando 10 punti in fila nell’ultimo quarto con irrisoria facilità. Con la coppia serba in campo tutto è più facile, e la voglia di ogni giocatore di giocare per i compagni è la cosa migliore che si è vista fino ad oggi, con il conto degli assist che ha sempre superato quota 20.
E anche, ancora una volta, va rimarcata la durezza mentale di una squadra capace di risollevarsi dopo un inizio difficile puntando sulle proprie armi difensive migliori: fisicità, aggressività - uno “tsunami” di energia, ha detto coach Navarro - e controllo dei rimbalzi, con grande aiuto anche da parte degli esterni: ad esempio ieri il migliore è stato Markovic, a quota 8. Insomma, un bello spettacolo per i 3648 del PalaDozza, in attesa che anche Marcos Delia, ieri comprensibilmente ancora fuori dai giochi, inizi a rendersi utile.

Settima vittoria in fila, quindi, per una Segafredo che finora in partite ufficiali è imbattuta. La striscia continua, e l’asticella si alza sempre di più. Coach Djordjevic in conferenza stampa ha spiegato che l’inizio “soft” può essere stato dovuto anche alle tante cose che si sono dette su di noi, le aspettative, cose che noi non dobbiamo mai guardare.
E’ senz’altro vero che la stagione è appena iniziata e tutto è ancora da dimostrare, ma le ambizioni della Virtus sono alte, e questo tipo di pressione è difficile da evitare. L’impressione è comunque che i giocatori più esperti e soprattutto il coach abbiano spalle larghe a sufficienza per poterla gestire senza particolari problemi.

(foto Virtus Pallacanestro)

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