Non era una Fortitudo pronta per l’Eurolega domenica, non è una Fortitudo a rischio Costa Volpino (anzi, ora Little Coast Fox, cit.) dopo il tracollo a Varese. Bologna esce bastonata da una gara in cui sì gli avversari ad un certo punto avrebbero fatto canestro anche dalle birrerie di Venegono (sintomatico Jakovics a fare gol tirando da sotto l’ascella pezzata di Daniel), ma dove se qualcuno si è gasato e altri no, la colpa è di chi ha fatto scappare i buoi. Una dozzina di minuti di studio, poi tutto è crollato addosso ad una Effe che si è sfilacciata in entrambe le metà campo. Davanti, preferendo il tiro da fuori ad azioni più semplici (e, soprattutto, finendo strozzata da troppe palle perse, non sempre provocate, nel secondo quarto). Dietro, partendo sempre con un passo di ritardo rispetto alle iniziative altrui. Insomma, una di quelle gare in cui tutto nasce male, e non c’è ostetrica in grado di salvare la situazione.

Le cifre parlano della sofferenza sotto canestro: a fine primo tempo c’era un solo rimbalzo, uno, preso dai lunghi. E alla fine il 28-40 non è nemmeno del tutto la chiave di una giornata in cui Varese era una piramide ben fondata e ben appuntita. Bologna era tremolante in basso e sbriciolata in alto: non poteva andare diversamente, non dimenticando che questa squadra non sembra avere la struttura per difendere duro 40’, e che il problema forse sono i 60 messi, che non i comunque non pochi 83 lasciati. Ora, necessario equilibrio senza fasciarsi la testa, continuando a cementare lo spogliatoio evitando che entrino gli spifferi. Quelli di dominio delle ultime due settimane, e gli eventuali sfascismi classici dei post sconfittone. Nulla è perso, e vedremo come la squadra metabolizzerà la giornataccia.

Grande, grande, grande - Tenere in mente la saggezza del coach che a fine gara ha preferito il profilo basso senza brontolare più di tanto per una giornataccia forse non prevista, almeno nelle dimensioni del guaio.

Parole, parole, parole - Almeno il bello è stato il collasso collettivo, senza nessuno davvero disastroso e senza dei veri e propri losing efforts. Si è squadra anche in questo, magra consolazione.

(foto Fortitudo - Giulio Ciamillo)

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