Una vittoria che ci voleva, per la Virtus. Dopo il doppio KO interno contro Pistoia e Brindisi (e il primo, soprattutto, grida ancora vendetta) serviva vedere altre facce in campo, e soprattutto servivano i due punti. Così è stato.
Per prima cosa, le due scelte di turnover di Sasha Djordjevic hanno pagato. Fuori Chalmers, si è rivisto un Taylor pimpante e sereno. Fuori Qvale, Moreira ha ripagato con un ottimo inizio, anche se poi si è spento lungo la via.
Per il resto, ottimi Punter, Aradori e Baldi Rossi. Ma soprattutto - a parte il blackout dei primi cinque minuti del secondo tempo (da +18 a -2, roba ahimè già vista) - tutta la squadra è sempre stata lì con la testa e ha provato a difendere forte. Nulla di tutto ciò era scontato, visti i recenti precedenti..
Reggio Emilia è una squadra con notevoli problemi, e i bianconeri sono stati bravi ad evidenziarli fin da subito, e a reagire dopo il rientro dei padroni di casa. Così è arrivata una comoda vittoria al palazzetto di Via Guasco, che mancava da tredici anni. Un piccolo sorriso, su un campo dove si era consumata la retrocessione del 2016 e l’esclusione dai playoff del 2018.

Non è detto però che questa vittoria basti. Le dirette concorrenti hanno tutte vinto, e la Virtus è ancora undicesima a -4 dalla zona playoff. Oltretutto, Brescia ha battuto Milano, per cui anche la prossima avversaria (si gioca mercoledì) è ancora in corsa. Insomma, la strada è ancora in ripida salita, e persino un 3/3 potrebbe non bastare. Però da qualche parte si doveva iniziare, ed era importante rialzarsi in campionato anche in ottica Final Four, dove bisognerà arrivare con la migliore mentalità e nel miglior stato di forma possibile. Ora testa a Brescia, sapendo che si tratta di un avversario di livello superiore a Reggio. Per vincere bisognerà fare di più rispetto a quanto visto sabato sera.

(foto Virtus Pallacanestro)

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