Dopo dieci giornate di campionato - un terzo di stagione regolare - si può fare un bilancio parziale del campionato della Virtus, e di sicuro la vittoria di ieri ha contribuito a renderlo migliore. Cinque vinte e cinque perse, di sicuro si poteva far meglio e ci sono almeno un paio di partite su cui c’è rimpianto, ma le Vu Nere sono ora dove vogliono essere a fine girone di andata, ovvero nelle prime otto. Di queste dieci partite, per la cronaca, Kelvin Martin ne ha saltate cinque.
Insomma, per ora il bicchiere sembra essere mezzo pieno, anche se quanto di buono visto ieri andrà replicato nel prossimo futuro e soprattutto sabato sera a Brindisi, partita che non è eresia definire già un primo spareggio per la Final Eight.

Ieri, in ogni caso, si è visto un bel passo in avanti da parte dei bianconeri. Per oltre 30 minuti la Virtus è stata assoluta padrona del campo, facendo esattamente quello che voleva, contro una squadra che onestamente è apparsa modesta, ma dato che veniva da tre vittorie in fila (compreso il sacco di Sassari) bisogna dare merito a chi l’ha fatta sembrare tale. Difesa, controllo dei tabelloni, ottime percentuali al tiro, e cose utili e preziose più o meno da tutti. Poi c’è stato un blackout, sottolineato anche da Sacripanti in sala stampa. 27-10 preso nell’ultimo quarto, e vantaggio ridotto dal +27 al +11. La tripla di M’Baye ha evitato una situazione che poteva farsi pericolosa, e sono arrivati i sospirati due punti. Ed ecco, questa tenuta mentale sui 40 minuti è una cosa che manca alla Virtus vista fin qui, e sarà la cosa su cui lavorare sempre di più, perché in altre circostanze (anche solo qualche giorno fa in Lituania) prendere un parziale e far riaprire una partita che sembra chiusa può costare una sconfitta inaspettata. E più si andrà avanti in campionato e coppa, meno sarà possibile permetterselo.

(foto Virtus Pallacanestro)

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