Sfida impossibile, si era detto, e così è stato. Quella che magari ci si aspettava, invece, era una Virtus combattiva e aggressiva, soprattutto vista la situazione di grave emergenza di Milano, che aveva fuori quattro giocatori (Nedovic, Gudaitis, Cinciarini e Tarczewski) e ha perso Mike James dopo il primo quarto.
E invece così non è stato: per la seconda volta in fila - dopo il Besiktas - l’approccio è stato morbido, e gli avversari - di calibro decisamente superiore, assenze o no - hanno avuto gioco facile. Meno sedici dopo il primo tempo, Luca Baraldi che in tv dice esplicitamente che c’erano giocatori che camminavano per il campo, invece di correre e partita compromessa. Poi la reazione: uno dei pregi di questa sqiuadra è che difficilmente molla, e si è tornati a -4 grazie a Taylor e ai lunghi, Moreira prima e Kravic poi. Ma appena Pianigiani ha mischiato le carte è stata di nuovo notte fonda, tanto che Milano ha chiuso sul +19, massimo vantaggio.

Se la partita di ieri voleva essere un test, la Virtus non lo ha passato. Se voleva essere una misurazione del gap che separa i campioni d’Italia dalle Vu Nere, si è scoperto che è ancora bello profondo, sotto tutti i punti di vista.
Dal punto di vista tecnico, Milano ha messo a nudo ancora una volta alcuni problemi della Virtus: il fatto che la difesa non sia la specialità della casa (per molti giocatori, almeno), il momento difficile di Aradori, soprattutto e la mancanza di una vera alternativa a Taylor, dato che Cappelletti non è entrato e Pajola continua a non essere produttivo in attacco: tra campionato e coppa il giovane anconetano è arrivato a 1/24 da tre.
Quello che invece non è tecnico è l’approccio troppo soft, che Sacripanti ha detto di non sapersi spiegare (e quello titolato a farlo dovrebbe essere lui), e i tanti errori ai tiri liberi, ben 11.

Detto questo, nulla è perduto, perché alla fine l'unica conseguenza è aver perso su un campo inviolato, e che probabilmente resterà tale fino a fine stagione. In vista delle prossime partite - però - servirà registrare qualcosa, soprattutto dal punto di vista mentale. Non è detto che sia facile, però, perché questa squadra ha approcci ondivaghi fin da inizio stagione.

Intanto, già domani si torna in campo, penultimo turno di coppa a casa di uno Strasburgo in grave difficoltà. I francesi infatti sono appena stati sconfitti 98-57 dal Pau in campionato, e in Champions League.sono reduci da tre sconfitte consecutive.

(foto Virtus Pallacanestro)

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