Alla fine, l’unica cosa strana è stata la premiazione come MVP della finale di Sims, romano: non che non abbia giocato alla grande, ma anomalo il modo in cui, dato che di solito le votazioni considerano un se vince X.., se vince Y. E va bene lo stesso, come sarebbe andata bene lo stesso anche se la Fortitudo non avesse vinto questa finale. Però, in una stagione dove è andato tutto alla grande, è andato alla grande anche l’ultimo atto. Quello che inizialmente pareva un pesce d’aprile, quello che forse nemmeno lo si è giocato al massimo, ma che è stata una bella appendice di 85’ prima di dedicarsi ad ombrelloni, spiagge, lettini, pinne fucile ed occhiali.

Il grazie ragazzi della curva, oltre al coro sui campioni d’Italia, è la chiusura di una annata iniziata con normali e umani dubbi sulla squadra, sull’allenatore, e su cosa sarebbe riuscita a fare questa Fortitudo forse vecchia eccetera. Sì, certo, forse se si fossero fatti i playoff si sarebbe sofferto, così come se il nonno avesse avuto le ruote eccetera. Bene allora è stato fare una squadra per chiuderla subito, e bene è stato che è stata chiusa subito, con un mese di anticipo. E quindi via, da domani, alla rumba dei chi va, chi resta, chi arriverà. Da domani. Oggi, ancora, è meritato l’applauso collettivo.


In ginocchio da te - Tutti, dai.

Non son degno di te - Nessuno, dai.

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