E allora sia lodato il teorema di Vespasiano, quello per cui la pecunia non olezza, e si porti a casa una vittoria che è tantissima roba, visto che la qualità del gioco non è stata esattamente sopraffina e che alla fine si è quasi rischiato il sommo regalo agli avversari. Ad una Reggio che, onestamente, poco ha fatto per dimostrare di non essere oggi l'ultima del lotto: scolastica e imprecisa, ma arrivata comunque ad un decimo o quasi dal clamoroso impatto. Ma noi guardiamo dalla nostra parte, e lasciando da parte tutte le filosofie sul - comunque pleonastico - congelatore di denari, si noti che la squadra non è sembrata andare in campo con la testa altrove o simili. Insomma, sembrano più mal assortiti che scioperanti, almeno quanto visto ieri.

Punti importanti, anche se non è arrivato il rovesciar di scontro diretto, che ora andranno tarati di quel che saranno le indicazioni infermieristiche davanti ai crac di Saunders e Withers: sarà il ritornello della settimana pre-derby, e chissà se questa vittoria possa dare serenità, o almeno meno pressione, ad un ambiente che ha passato i suoi giorni orribili tra critiche alla maglia di domenica (è per beneficenza, si può passare sopra alla soggettività dei gusti cromatici), grida di mancanza di liquidi e i recenti congelamenti. Si è vinto, dai, almeno stavolta stiamo tutti camomillati.

La Fortitudo è una regola - Hunt era stato dato come uno dei più rabbiosi dopo il provvedimento Findus: la risposta c'è stata. Banks dimostra che quando ne ha voglia può essere trascinatore. E, alla fine, una squadra che due volte si è sfilacciata e due volte ha reagito.

Ci stiamo sbagliando ragazzi - In giornata opaca Aradori e Totè, ma ora il problema è capire come e quando rientreranno i rotti, specie Withers che è insostituibile. Non per prestazioni, ma perchè altrimenti, da 4, non c'è niente (nemmeno lui lo sarebbe, ma vabbè).

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92