Giocando male, impolverata e quasi sporcata dal fango del meteo esterno, ma altra vittoria per la Fortitudo, che può tranquillamente dire meno 21 e festeggiare l’ennesimo gol pur, appunto, senza brillare. Però ci sono trame ormai talmente granitiche, da queste parti, per cui non sembra nemmeno una novità, e il racconto potrebbe essere un normale copia e incolla di altre volte. Ovvero un po’ di batti e ribatti, un qualche patema, e finale dove tra tecnico preso dalla panchina che smuove l’ambiente e crisi d’ossigeno altrui, non c’è nemmeno bisogno di sprintare più di tanto.

Di quelle classiche partite in cui si può prendere il buono del punteggio finale e della classifica che festeggia, e poter tornare sugli errori sapendo che, comunque, la roba in frigo l’hai messa. E gli errori raccontano di qualche giocatore un po’ sotto tono, di un leggero infortunio ad Hasbrouck (vedremo le conseguenze di un tirotto alla gamba), e di 33’ giocati con troppa leggerezza. Diranno, non è che si può trentellare contro chiunque, e infatti la verità è questa. Ovvero, una squadra che riesce sempre e comunque a trovare qualcuno a cui andare a bussare. E che fa bene Martino a lamentarsi di come non si sia riusciti a trovare se non nel finale la giusta rabbia e grinta. Ma è anche vero che la Fortitudo è poi costruita lunga per questo: nei secondi e terzi quarti i serbatoi hanno la stessa benzina sia da una parte che dall’altra, ma poi c’è chi ne ha ancora e chi no. E sono nove, per ora.

In ginocchio da te - La giornata di tregua tra le tifoserie Fortitudo, dopo che il sabato dei comunicati aveva fatto temere qualcosa di troppo. Il segno rosso sotto gli occhi sinistri dei protagonisti a ricordo della giornata contro la violenza sulle donne. Benevelli, e chissà se la media delle 4 triple a gara per un panchinaro andrà avanti in questo modo. E Fantinelli, capace di capire cosa gli veniva chiesto, oggi.

Non son degno di te - Le fatiche nell’uscire dalle tonnare. I fischi finali a Montano, si spera figli dell’inevitabile agonismo tra avversarie. E la musica nel prepartita. Ridateci i Simple Minds.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI