Chiamalo cuore, chiamalo effetto Paladozza (a fine gara Valli l’ha buttata in diplomazia, su certe fischiate finali, quella che ha portato alla persa di Giachetti e successivo tecnico), ma intanto la Fortitudo fa sua anche la partitona con Forlì, che per quanto visto in campo avrebbe potuto anche perdere senza gridare allo scandalo. Una faticaccia, ma di quelle che possono ulteriormente cementare una truppa che non sembra capace di perdere, anche quando gli avversari tirano con il 58% (e tu con il 44%): ci sono però altre cifre, come i rimbalzi, i recuperi, gli assist. Poi chiaro: Marini segna il cesto finale e siamo qui a dire tutt’altro, ma il basket è anche episodi. Quelli che, oggi, hanno fatto vincere la Fortitudo.

Che in questo momento pare fisicamente un po’ in difficoltà vista la doppia assenza di Mancinelli e Sgorbati (e Hasbrouck che sembra tenuto insieme con lo scotch), e che deve sopperire con l’intelligenza laddove, appunto, i muscoli non sempre ce la fanno. E allora ecco la quasi tripla doppia di Fantinelli, bravo a sfruttare la non fisicità dei dirimpettai, o il solito Leunen che potrebbe non solo giocare con il pilota automatico come dice a fine gara Martino, ma forse anche con le infradito, che alla fine non vedrebbe cambiato il suo rendimento di una virgola. Quindi, il Natale migliore, dopo una partita che, come detto, poteva essere vinta, persa, messinianamente pareggiata, ma che chiusa in questo modo è davvero un ulteriore passo verso l’obiettivo. Tutto il resto sono cifre, pressochè inutili a descrivere la prestazione.

In ginocchio da te - Leunen avrà sicuramente sbagliato il libero che poteva chiuderla al 40’ per aumentare il pathos, e magari per permettere al pubblico di stare ancora un po’ al Paladozza evitando di tornare a casa ed essere coinvolto in preparativi per i cenoni. Solo questo basta e avanza. Per il resto, la grande capacità di fronteggiare il primo vero rischio di sconfitta casalinga: la Effe non ci era abituata, ma si è adeguata subito.

Non son degno di te - I soliti battibecchi tra tifoserie, roba che ormai è talmente canonica, quando ci sono queste squadre davanti, da chiedersi come sia possibile non prevenirle. Poi, almeno a guardarla con occhio emiliano, vai te a trovare qualcosa di non positivo.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI