Nella partita di ieri della Virtus a Brescia - che di fatto condanna i bianconeri al secondo anno in fila senza playoff - c’è tutta la stagione delle Vu Nere. Blackout spaventosi e tratti anche lunghi di gioco di squadra e bel basket, senza soluzione di continuità. Ieri si è visto davvero di tutto, dallo 0-16 iniziale al clamoroso 31-7 del terzo quarto. Da una partita che a metà ultimo quarto sembrava in ghiaccio (+11 al 36’) a un altro suicidio, 0-12 e finale punto a punto, dove Luca Vitali - ancora lui - ha castigato la squadra della sua città con una tripla di tabella da otto metri. L'ormai solita pessima percentuale ai liberi (44%), e alcuni giocatori davvero in difficoltà. Aradori ed M'Baye su tutti, ma anche Punter che ha forzato tantissimo, anche se il tiro che poteva valere la vittora l'aveva segnato.

La verità è che ieri si è vista la differenza tra una squadra con tre soli stranieri ma una grande voglia di vincere nonostante una stagione travagliata, e una “squadra” che per un motivo o per l’altro dopo 48 partite ufficiali non ha ancora trovato il modo di giocare assieme per 40’ di fila. Che sia il doppio turnover (che probabilmente non aiuta), il cambio di allenatore, le rivoluzioni dirigenziali o tutti questi motivi insieme, fatto sta che la la scintilla definitiva non è mai scoccata. E ora è tardi.
Ieri di sicuro c’è da salvare la reazione dal terzo quarto in poi e la prova dei lunghi (Moreira e Kravic hanno combinato per 31 punti, positivo anche Baldi Rossi), ma a buoi scappati tutto questo conta poco o nulla.

Ora resta solamente la Final Four di Anversa, che potrebbe davvero salvare la stagione, anche se onestamente è difficile pensare che questa Virtus possa andare in fondo.

Intanto, i playoff sono di fatto andati, manca solo la matematica a certificarlo. E a fine stagione si prevede una discreta rivoluzione: ben pochi giocatori saranno confermati e si ripartirà praticamente da zero.

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