Tra i giocatori della Virtus apparsi in difficoltà nell'ultimo periodo, spicca in particolare la situazione di Pietro Aradori.
Il giocatore bresciano, durante il lungo periodo di assenza di Kelvin Martin, ha giocato tanto e bene: in campionato sette partite in fila con almeno 16 punti segnati, con la punta di 26 contro Cantù. Poi l'infortunio muscolare che gli ha fatto saltare due partite. Il rientro è stato il 6 gennaio contro Brescia, proprio assieme a Martin.
Da quel momento - in 6 partite tra campionato e coppa - Aradori ha segnato un totale di 34 punti (5.67 di media), tirando globalmente 4/18 da due e 6/18 da tre. L'unica prestazione sopra le righe è stata quella contro Lubiana, quando è salito in cattedra nell'ultimo quarto e con 17 punti ha trascinato la squadra alla vittoria. Per il resto, appunto, il numero 21 bianconero è apparso in ombra, soffrendo contro gli avversari di maggiore stazza, e prendendo decisamente meno iniziative del solito, pur partendo sempre titolare e giocando sempre oltre i 20'.

La Virtus del mese di gennaio finora ha fatto ottime cose. Ma, contro il Besiktas, cinque giocatori hanno segnato 69 dei 70 punti della squadra. Una ulteriore crescita della squadra passa anche da una nuova crescita di Aradori, che è il giocatore italiano più talentuoso e rappresentativo della Segafredo. E' della stessa opinione anche Luca Baraldi, che ha parlato anche di Aradori nell'intervista a Repubblica: E' un patrimonio economico e sportivo della Virtus, l'investimento più importante fatto dalla nostra gestione. Su di lui ci sono moltissime aspettative, come è giusto che sia. Oggi abbiamo l'obbligo tecnico e societario di metterlo nella migliore condizione psicofisica per esprimere il suo talento, soprattutto a supporto della squadra. Non dimentico che qualche settimana fa è stato decisivo in diverse vittorie, con fior di prestazioni. Sta lavorando duro per tornare al suo livello ottimale di forma. Sono convinto che da qui alla fine rivedremo il vero Pietro.

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