Finisce 80-71 per la Skipper, e ora staremo tutti a vedere se la vittoria nel derby - che sara' anche stato per l'ottavo posto e non per lo scudetto, ma sempre derby e' - riuscira' a mettere una gamba in piu' sotto la panchina di Boniciolli. Che avra' i suoi limiti eccetera, ma di certo non ha la squadra che gli gioca contro: sotto di 13 nel terzo quarto, si poteva gettare la spugna davanti ad una Virtus che la metteva sempre da fuori. Invece la reazione e' stata sontuosa, un parziale di 33-8 uccide la partita e permette ai giocatori di indossare, alla fine, una maglietta con su scritto "salvataggio". Forse qualcosa lo vuole dire.
Dopo anni di stracittadine segnate da stelle e stellone, oggi e' come se al potere ci fosse andato il proletariato. MVP del match sono stati infatti Kovacic e (udite udite) il lunghissimo Van den Spiegel, entrambi protagonisti di un secondo tempo da X-files. Per una volta, le statistiche prima di tutto. Nei secondi venti minuti la F ha vinto a rimbalzo 33-8 (19-3 nel solo ultimo quarto), dominando in valutazione 75-15 (41 a -1 negli ultimi 10 minuti). E proprio lo strapotere sotto le plance e' stata la chiave per girare una partita che, ad un certo punto, sembrava segnata da una grossa V nera. Ma andiamo con ordine.
Il Palazzo non e' pienissimo, il clima non e' di quelli torridi di un tempo. Ma il popolo F forse non trova negli avversari il Nemico Pubblico, quello che erano stati Danilovic prima, Jaric poi, Messina e Abbio sempre. La coreografia richiama il portale Internet della Fossa e la Virtus eliminata da un clic di mouse. Si parte con tripla di Basile e entratona di Delfino, ma se il 5-0 iniziale potrebbe far presumere goleada biancoblu, ad interrompere il trend iniziale sono due appoggi facili facili sbagliati da Skelin e Kovacic versione mani buche. La Virtus ringrazia, e in 5' di silenzio Fortitudo si porta sul 7-8. Il gioco non e' di quelli da far scintille, il giro di palla Fortitudo e' come sempre virtuale, mentre in casa Boscia ci si limita alle individualita' di un Bell che ci prova piu' di quanto forse dovrebbe. Per smuovere un attacco melmoso entra il Poz dopo 6 minuti e mezzo: subito assist per Delfino, ma di la' c'e' Rigaudeau che si dimentica degli acciacchi e delle partitacce piu' recenti. Cinque punti di fila, 16-17 all a prima sirena.
Secondo quarto dove Pozzecco riesce a mettere in partita un minimo anche Skelin, che prende rimbalzi ma che quando deve attaccare il canestro sembra sempre spaventato. E dove la Virtus mette in panca Bell e con un quintetto diretto da Scarone e Rigaudeau riesce ad attivare tutti gli uomini trovando gioielli sotto canestro. Frosini prima, Andersen poi, Avleev alla fine riescono a vergare un parziale che porta i bianconeri sul 28-36. Galanda non ha impatto, mentre Boniciolli cambia gli esterni con la stessa frequenza, e forse confusione, di Brooke Logan nello scegliere i mariti. Scepanovic non riesce ad entrare in partita, Basile e' allegro come un crisantemo, Virtus a +11 prima che la sirena dei secondi dieci minuti mandi le squadre al riposo sul 33-43.
Terzo quarto con dentro Van den Spiegel, con bomba iniziale di Delfino, ma sotto canestro Avleev e Frosini continuano a fare danni. Quando poi VDS recupera un pallone in difesa per lanciare in contropiede Dial (!), arriva la tripla di Bell e il 38-50. Il belga lungo come una coda sull'Autosole si fa sentire in attacco, ma e' un momento in cui la Virtus ne mette 3 per ogni 2 punti avversari. Altre due triple di Bell, una di Rigaudeau, massimo vantaggio sul 46-59 e Skipper annichilita che guarda il tiro da 3 del possibile +16 di Attruia venire sputato dal ferro. A questo punto cosa capita? Che Kovacic e Van den Spiegel continuano a far canestro da sotto, mentre Bell non capisce che il suo momento si e' esaurito e forza qualcosa di troppo. 56-62 allo scadere, con cappella di Kovacic allo scadere da sotto.
Ultimo quarto con Tanjevic che opta per il quintetto basso. Mossa scellerata: la Fortitudo prende un dominio totale delle plance, e anche Pozzecco riesce a segnare su rimbalzo offensivo. Boscia ritorna alla formazione con due lunghi, ma il panchinaggio di Avleev non e' forse la cosa migliore da fare, visto il momento ispirato del russo. Da qui in poi e' una sinfonia biancoblu: Kovacic sorpassa, Rigaudeau controsorpassa, ma e' il canto del cigno. Dal 66-67 si apre un parziale di 13-0 con il Pelato Croato lider maximo: prende sfondamento da Dial, segna, prende rimbalzi, stoppa Bell, ne infila 7 di fila. Sul 79-67 la gara e' finita, e gli ultimi fuochi servono solo per sigillare il 94° derby sul Fortitudo 80 Virtus 71.
E adesso? La F resta una squadra dai giochi rivedibili, dall'attacco poco arioso e dalla scarsa pericolosita' dal perimetro. Non sempre si troveranno 22 rimbalzi offensivi e un Pozzecco che smazzola 14 assist. Ma, per oggi, quello che c'e' basta per vincere il derby.

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