E’ stato un anno decisamente positivo, per la Virtus. Intanto perché è arrivata una vittoria: ad Anversa la Virtus ha portato a casa la Basketball Champions League, tornando a vincere qualcosa dopo 10 anni. E poi perché da questa stagione la proprietà ha dimostrato di voler fare davvero sul serio, allestendo un roster altamente competitivo, che al momento è primo in campionato e ha vinto il proprio girone di Eurocup.

Vediamo, mese per mese, il 2019 delle Vu Nere.


GENNAIO
L’anno si apre con l’arrivo di Yanick Moreira dal PAOK, e con rientro di Kelvin Martin dopo due mesi di stop. All’Epifania la Virtus batte Brescia, e pochi giorni dopo Lubiana. Intanto da Roma arriva un nuovo dirigente - Paolo Ronci - creando affollamento in un reparto dove sono già presenti Dalla Salda e Martelli. L’ex dirigente di Roma avrà comunque pieni poteri praticamente da subito.
Si infortuna Cournooh, Con la vittoria a Varese i bianconeri conquistano le Final Eight, chiudendo ottavi il girone di andata. E’ un mese di risultati altalenanti, con due sconfitte brucianti: in casa col Besiktas 70-71, e un pesante -19 a Milano (94-75). Il mese si chiude con un’altra sconfitta in coppa, a Strasburgo.

FEBBRAIO
La Virtus batte nettamente una spenta Avellino, e soprattutto batte Patrasso al PalaDozza, conquistando il primo posto nel girone di Champions League.
Poi però arriva la bestia nera Cremona, che batte due volte i bianconeri in pochi giorni. Prima in campionato, poi in semifinale di Coppa Italia dopo la bella vittoria della Virtus contro Milano. La Virtus incassa prima 87, poi 102 punti, e la squadra di Sacchetti e Travis Diener conquisterà poi il primo trofeo della sua storia.
Durante la pausa per le Nazionali - un po’ a sorpresa - Pietro Aradori viene nominato capitano, su iniziativa della proprietà, al posto di un Qvale quasi sempre escluso dal roster per motivi fisici. Spero di fermarmi a lungo alla Virtus, sono le parole del giocatore bresciano.

MARZO
E’ il mese in cui cambia tutto. Prima arriva l’ex stella NBA Mario Chalmers, con una mossa assolutamente a sorpresa. Poi, dopo la sconfitta casalinga (subendo una rimonta negli ultimi 5’) con Venezia e l’inusuale pareggio a Le Mans, nella partita di andata degli ottavi di coppa, Pino Sacripanti viene esonerato, e al suo posto arriva Sasha Djordjevic. Il tecnico serbo però prima di poter firmare deve liberarsi dal contratto col Bayern, e ottenere il placet dalla Federazione serba per allenare part-time. Passa quindi qualche giorno, e Sacripanti allena a Cantù (perdendo, nonostante la gran prova di Punter) di fatto già da esonerato, con la decisione che viene ufficializzata subito dopo, alla vigilia della sfida di ritorno con Le Mans. Intanto, anche il DS Marco Martelli saluta ufficialmente la società.
Il 9 marzo muore il presidente Alberto Bucci, suscitando il cordoglio di tutto il basket italiano.
Due giorni dopo Djordjevic viene ufficializzato, e le sue prime dichiarazioni sono forti sono qui per vincere, e per sfidare la storia della Virtus/. L’esordio in panchina, contro Le Mans, è ottimo: vittoria 81-58 e quarti di finale. Poi arrivano due vittorie in campionato, Torino e Pesaro, ma un nuovo stop muscolare per Kelvin Martin. Il mese si chiude con due sconfitte: a Nanterre nell’andata dei quarti di coppa (-8) e a Sassari.

APRILE
Con un’ottima prova la Virtus - e recuperando Martin a tempo di record - batte Nanterre al ritorno (73-58) e ribaltando il passivo dell’andata conquista le Final Four di Champions League. La società prova a ottenere l’organizzazione, ma vista l’indisponibilità della Unipol Arena e la scarsa capienza del PalaDozza viene scelta Anversa.
Subito dopo, però, la Virtus perde in casa contro Pistoia, ultima in classifica, disputando una pessima partita che avrà pesanti strascichi. Nella notte infatti cinque giocatori vengono filmati in un locale di Milano, e il video - che diventa virale - fa infuriare i tifosi bianconeri. La società annuncia provvedimenti
Intanto - per la prima volta - il nome di Milos Teodosic viene accostato alla Virtus, da Walter Fuochi su Repubblica. Per il momento nessuno ci crede, e le reazioni sono abbastanza ironiche.
Sugar Richardson torna a Bologna per qualche giorno, e tanti tifosi vanno a salutarlo e a ricordare i bei tempi che furono.
In campo, però, le cose non vanno bene. Dopo una settimana di polemiche per la “notte brava” in discoteca la Virtus crolla e perde in casa contro Brindisi, e a fine partita c’è un lungo confronto tra tifosi e giocatori.
Sia Djordjevic che Aradori dichiarano di credere ancora ai playoff, e la Virtus vince a Reggio Emilia. Le speranze però naufragano a Brescia, dopo una tripla rocambolesca di Vitali dà il successo ai padroni di casa e condanna la Virtus alla seconda stagione in fila senza post-season. A nulla vale la bella vittoria contro Trento, a fine mese.

MAGGIO
Ad Anversa, la Virtus trova la forma migliore nel momento più importante. I bianconeri battono prima il Bamberg e poi Tenerife, conquistando la Basketball Champions League, primo trofeo societario vinto dopo 10 anni. Kevin Punter è MVP della Final Four, e patron Zanetti dedica la coppa ad Alberto Bucci. L’entusiasmo di tutti è alle stelle, e nei primi giorni società e proprietà dichiarano la “fedeltà” alla FIBA, e quindi che si farà ancora la BCL. L’ambizione della proprietà non è più nascosta, e arrivano i primi contatti con Teodosic, che confermano l’interesse per l’asso serbo.
Contro Varese si chiude il campionato con una vittoria tanto bella quanto inutile, e soprattutto coi festeggiamenti per la coppa davanti. Pietro Aradori, da capitano, la dedica ai tifosi.
Poi inizia la lunghissima stagione del mercato, che è dominata da un nome solo, quello di Milos Teodosic. La Virtus fa sul serio, e le cifre che girano sono importanti. Intanto si parla di un possibile rinnovo pluriennale per Pietro Aradori, però non se ne fa nulla. Chi rinnova, invece, è Filippo Baldi Rossi, e sono confermati anche Alessandro Pajola e David Cournooh, che avevano contratto.
La società esce invece dal contratto con Kelvin Martin, che poi andrà a Brindisi.

GIUGNO
Il primo acquisto bianconero è Stefan Nikolic, serbo di formazione italiana prelevato da Udine, dove non la prendono esattamente bene.
Nel frattempo, la Virtus cambia idea sulla coppa, e decide per l’Eurocup, sia per attirare giocatori di un livello più alto, sia perchè questo passaggio è visto come propedeutico al ritorno in Eurolega, obiettivo non nascosto della società. La FIP non la prende bene, e si parla anche di una possibile causa al BAT di Losanna, ma non se ne farà nulla.
Intanto Ettore Messina firma a Milano, e sul mercato i nomi si susseguono. Teodosic è sempre lì, e poi si parla molto di italiani, da Biligha ad Abass. Alla fine però arriva Giampaolo Ricci, convinto in extremis, quando sembrava già di Avellino.
Si inizia a parlare anche di Virtus Femminile: l’idea è quella di “salvare” la Matteiplast di Gianfranco Civolani, promossa in serie A ma senza le risorse per fare il massimo campionato.
A fine mese è ufficiale la wild card per l’Eurocup, sia per la Virtus che per Brescia. Questo chiude le porte per Abass. Kevin Punter si accasa all’Olympiacos, e lasciano l’AD Dalla Salda - come era annunciato da tempo - e il responsabile comunicazione Marco Tarozzi.

LUGLIO
E’ il mese clou del mercato bianconero, ed è il mese di Milos Teodosic. Dopo giorni di colpi di scena, con l’asso serbo accostato ora alla Stella Rossa, ora al CSKA, ora al Maccabi, arriva la sospirata firma, scatenando l’entusiasmo dei tifosi, che si presentano in gran numero all’aeroporto per accoglierlo. Da lì in poi, le cose incominciano a muoversi velocemente. In pochi giorni vengono ufficializzati Frank Gaines, Julian Gamble e Kyle Weems. Per Vince Hunter c’è qualche complicazione, ma arriva anche la sua firma, così come quella di Markovic, a fine mese. Sul fronte italiano, la Virtus cerca Moraschini - che però firma a Milano - e Fontecchio, col quale ha l’accordo in tasca, prima di un ripensamento della proprietà, arrivato dopo le vivaci proteste della tifoseria organizzata.
Intanto, scoppia il caso Aradori. Il capitano non rientra nei piani tecnici, e si valuta la sua cessione.
Luglio è anche il mese in cui nasce ufficialmente la Virtus Femminile, e dove si parla per la prima volta dell’impianto temporaneo in Fiera, e della possibilità di giocare lì entrambi i derby, con accordo tra Virtus e Fortitudo. La Effe poi si sfilerà, dopo un comunicato molto duro da parte della Fossa dei Leoni, e il progetto resterà solo della Virtus.


AGOSTO
Si capisce molto in fretta che la Fortitudo è l’unica destinazione possibile per Pietro Aradori. Mentre l’ormai ex capitano è via con la Nazionale assieme a Ricci - entambi saranno tagliati poco prima dei mondiali - si lavora alla transazione del contratto in essere. Una volta trovato l’accordo, Aradori firma per 4 anni con la Effe. Alla Virtus sono accostati vari nomi di italiani per sostituirlo, ma alla fine non se ne fa nulla. In particolare si parla di Alessandro Gentile, unico nazionale free agent.
Intanto Milos Teodosic si infortuna durante la seconda amichevole della Nazionale serba. Il problema è sempre la fascite plantare, e c’è da subito molta preoccupazione. Il giocatore viene visitato a Bologna, gli vengono date terapie specifiche, e deve saltare i mondiali.
I bianconeri si radunano e vanno in ritiro in Val Chiavenna, giocando la prima amichevole con Cantù. Da Tortona arriva Miro De Giuli come team manager, dopo un breve intermezzo dell’ex Valeriano D’Orta.

SETTEMBRE
Si continua a parlare di Alessandro Gentile, finchè Luca Baraldi non taglia la testa al toro, spiegando che il giocatore di Maddaloni non è un obiettivo. Circolano anche altri nomi, ad esempio Pecchia e Strautins, ma alla fine il sesto italiano contrattualizzato sarà il giovane Lorenzo Deri.
Mentre Teodosic fa riabilitazione e in Cina si giocano i mondiali, la Virtus continua la sua preparazione e gioca diversi tornei amichevoli. Al Memorial Porelli, al Paladozza, i bianconeri dominano il Fenerbache di Gigi Datome.
Il campionato inizia il 25 settembre contro Roma, con una partita difficile ma vittoriosa (e ottimi Markovic e Weems), e replica quattro giorni dopo espugnando Pistoia.

OTTOBRE
Inizia l’Eurocup, e la Virtus parte col piede giusto vincendo a Ulm. A sorpresa arriva il pivot agentino Marcos Delia, reduce dalla finale mondiale, per allungare il reparto lunghi e principalmente come “straniero di coppa”. Contro Venezia torna Milos Teodosic, e si vede subito: 22 punti in 21’ per guidare i suoi alla vittoria. E la vittoria va decisamente a braccetto con la Virtus, che batte il Maccabi Rishon, Pesaro, Andorra, Varese, tutte in maniera diversa.
Intanto l’ex coach Pino Sacripanti firma a Napoli, in A2. La prima sconfitta stagionale arriva a Patrasso, in coppa, ma è di fatto un episodio, perchè subito dopo arriva la pesantissima vittoria di Brescia e quella con Monaco, decisa da un tiro di Teodosic sulla sirena. Intanto il sindaco Merola svela che nel progetto di espansione della Fiera ci sarà posto per il nuovo palasport della Virtus.

NOVEMBRE
La Virtus vince a Reggio Emilia, con ottimo esordio di Delia in campionato e senza particolari problemi e replica in coppa contro Ulm, salvandosi invece all’ultimo tiro dopo una partita bruttina.
Intanto viene presentata “Basket City in Fiera”. L’impianto temporaneo costruito a tempo di record nel padiglione 30 della Fiera, capace di quasi 9000 posti, fa il suo esordio il giorno 10 per Virtus - Treviso per la prima di cinque partite. Arriva la vittoria, e anche un po’ di critiche per visibilità e gestione dei parcheggi. La società ne fa tesoro e lavora per migliorare, togliendo anche qualche posto.
Contro Treviso - dopo un po’ di dififcoltà iniziale - arriva la vittoria.
In pochi giorni Scompaiono due tifosi eccellenti della Virtus, prima Gianfranco Civolani, poi anche Romano Bertocchi, che fu anche presidente.
A fasi alterne si parla di mercato, e i nomi che girano sono più o meno sempre quelli: Pecchia, Strautins, e giocatori di livello ben più alto come Datome e Abass.
Arrivano altre due vittorie difficili, prima a Rishon in coppa, poi a Trieste, la nona in fila in campionato. Ad Andorra gli scricchiolii avvertiti nelle partite precedenti si trasformano in una brutta sconfitta, nella quale Teodosic - dopo un primo tempo stellare - viene lasciato a riposo per tutta la ripresa, con Djordjevic che spiega che dagli altri giocatori si aspetta di più.
Intanto Jordi Bertomeu cita esplicitamente la Virtus tra le squadre papabili, parlando del progetto di espansione dell’Eurolega. Luca Baraldi ringrazia, e spiega che la società preferirebbe arrivarci per merito sportivo - facendo la finale di Eurocup - piuttosto che con una wild card.
Si inizia a parlare anche di derby, con qualche schermaglia tra Daniel e Gamble. Il primo in un’intervista dichiara che il reparto lunghi della Fortitudo è meglio di quello bianconero, il secondo risponde “lo vedremo presto”.
Intanto la Virtus viene invitata alla coppa intercontinentale, e accetta. Si giocherà a febbraio a Tenerife, subito prima della coppa Italia.

DICEMBRE
Contro Cantù alla Virtus va tutto bene: facile vittoria, 11 assist di Teodosic e Virtus Arena che “passa l’esame” della maggior parte dei tifosi dopo le modifiche. Vengono messi in vendita i biglietti per le partite di dicembre, e quelli del derby vengono bruciati in appena 36 ore nonostante i prezzi decisamente alti. Intanto viene ufficializzato che la partita tra Virtus e Milano del 29 sarà trasmessa in diretta su Rai 2.
A Cremona - nonostante le varie assenze avversarie - la Virtus cade per la prima volta in campionato, e Teodosic viene espulso per la somma di un tecnico e di antisportivo. Il numero 44 verrà poi squalificato per un turno, ma la società farà ricorso evidenziando un errore della FIP (l’errata qualifica come capitano) e la squalifica verrà tolta.
I sindacati di Polizia si lamentano per la data del derby, chiedendo un rinvio, ma ovviamente non se ne farà nulla.
La reazione dopo Cremona è immediata: con Patrasso la Virtus vince e ribalta la differenza canestri. Con Brindisi arriva una facile vittoria (e la qualificazione matematica alle top16), e a Monaco i bianconeri si prendono vittoria e primo posto nel girone di Eurocup, e alle top 16 trovano Partizan, Darussafaka e Trento.
Viene presentato il progetto di espansione della Fiera, in cui ci sarà la nuova Arena Virtus, che ospiterà 12-15mila persone per il basket e fino a 30mila (aprendosi all’esterno) per gli eventi.
A Sassari, nello scontro diretto tra seconda e prima, la Virtus gioca piuttosto male e perde, ma tutta l’attenzione è concentrata sul derby di Natale. Davanti a quasi 9000 persone la Virtus lo domina e vince 94-62, con 32 punti di Weems e 10 assist a testa per Teodosic e Markovic. Quattro giorno dopo - contro Milano - arriva una vittoria ancora più importante: la Segafredo batte Milano 83-70, con una grandissima difesa e prove superlative di entrambi i play ed entrambi i pivot. Si chiude il 2019 in testa alla classifica, con l’entusiasmo a mille.

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