Il 2015 della Virtus è stato un anno a due facce. Molto buona la prima metà, di grande sofferenza la seconda.

Nel 2014/15 il risultato sportivo delle Vu Nere è stato positivo. Nonostante il -2 e il cammino disastroso in trasferta (unica vittoria dell’anno solare il primo febbraio a Capo D’Orlando) i bianconeri hanno conquistato una qualificazione playoff meritata e assolutamente insperata, grazie a un ruolino di marcia formidabile alla Unipol Arena, con 7 vittorie consecutive da gennaio a maggio, prima di cadere con Milano ai quarti. Di interventi sul mercato ne è stato fatto uno, sostituendo il deludente Gilchrist con Reddic; ma gli eroi sono stati altri, soprattutto capitan Allan Ray, continuo ed efficace lungo tutta la stagione, e poi un Jeremy Hazell assolutamente immarcabile nel girone di ritorno (18.3 di media), e infine Okaro White, sempre pericoloso. A Casalecchio sono cadute tutte le avversarie, compresi i futuri campioni d’Italia di Sassari, e si è creato uno splendido feeling col pubblico. Qualificazione playoff  - che mancavano dal 2011/12 - con l’ottavo posto conquistato addirittura con una giornata di anticipo, risultato davvero sorprendente vista la penalizzazione. Poi con Milano sono arrivate tre mattanze, ma questo nulla toglie a una stagione che sul piano sportivo - viste le premesse - è stata più che positiva.
E tra primavera e estate si è provato anche a dare continuità al progetto tecnico. Sono stati rinnovati coach Giorgio Valli (biennale) con tutto il suo staff, e metà della squadra: Ray (biennale), Gaddy, Cuccarolo, Mazzola e Fontecchio, che era già contrattualizzato. Dal punto di vista societario ci sono stati gli addii a Bruno Arrigoni, il cui contratto è scaduto il 30 giugno, ma che era già fuori dai giochi da tempo, e a Marco Sanguettoli. Questo addio è stato molto doloroso e ha creato non poche polemiche, comprensibili dato che si parla di uno dei migliori tecnici giovanili d’Italia, finito poi a Cento. Anche la posizione di Giordano Consolini ne uscirà ridimensionata, e come nuovo responsabile del settore giovanile viene scelto Federico Vecchi.

Si inizia a preparare la stagione 2015/16. Sul mercato, via libera alla coppia Valli-Crovetti. Il budget viene aumentato del 25%, e gli obiettivi dichiarati della società sono di migliorare il piazzamento della stagione precedente, quindi dal settimo posto in su. Arriva Dexter Pittman, centrone di peso ex Miami Heat, fortemente voluto da Giorgio Valli che ne fa il perno della squadra. Gli altri due americani sono l’esterno Pendarvis Williams, che ha fatto molto bene in A2 ad Agrigento, e Roderick Odom, ala forte reduce da una discreta stagione in Grecia. Tra gli italiani Imbrò viene ceduto a Ferentino, e arriva Michele Vitali. La squadra viene completata da Simone Fabiani, ancora con la scelta del 5+5.
In agosto fa parecchio scalpore (e suscita non poche polemiche) la notizia del ritorno di Gruppo Sabatini sulle maglie bianconere.

Per la nuova squadra - sponsorizzata da Obiettivo Lavoro - i problemi iniziano ancora prima del raduno, con Cuccarolo che si fa male a una mano in un incidente domestico, e salterà praticamente tutta la preparazione. Il precampionato va a fasi alterne, ed è costellato di piccoli infortuni, soprattutto a Pittman che per evidenti motivi fisici ci mette parecchio a tornare in condizione.
I problemi grossi - però - esplodono una settimana prima dell’inizio del campionato, sia a livello tecnico che societario. Il 24 settembre Alessandro Crovetti si dimette, ufficialmente per frattura insanabile con il presidente Renato Villalta. La causa scatenante sono le parole di Villalta sulla maglia ufficiale della squadra, che rispondendo alle critiche di parecchi tifosi per i troppi sponsor presenti (e la scarsa visibilità al logo della Virtus) dice che avrebbe risolto la situazione in qualche mese. Si capisce ben presto però che non c’è solo questo, anzi. Una riunione della Fondazione accetta sia le dimissioni di Crovetti che quelle di Villalta, che le presenta per lasciare mano libera ai soci. I due però avranno sorti diverse. Villalta esce rapidamente di scena, e ora è semplicemente un tifoso. L’accordo con Crovetti invece viene proprogato varie volte, finchè - due mesi dopo - viene confermato come GM con un accordo biennale. I soci designano anche Francesco Bertolini come presidente della Virtus, nominano un nuovo CDA ma soprattutto Pietro Basciano viene scelto come presidente della Fondazione e diventa il nuovo uomo forte della proprietà. Basciano fa subito scalpore dichiarando pochi giorni dopo il suo insediamento che la Virtus va riportata dov’era, e visto il livello del basket italiano non ci vuole poi molto, frase che crea forti aspettative nei tifosi. Le aspettative crescono ancora poco dopo, quando Massimo Zanetti entra in Fondazione con una quota di 50mila euro. E quando si sparge la voce - riportata da Jack Bonora - che il patron della Segafredo potrebbe rilevare l’intera società l’entusiasmo sale alle stelle. Il tutto però si spegne in un paio d’ore, con veloce e secca smentita.

La partnership con Unipol Arena viene rinnovata. Il palasport di Casalecchio - che dal giugno 2016 vedrà iniziare i lavori per l’ampliamento interno - viene privato di una curva, e la sua capienza attuale di conseguenza diminuisce. Il dato ufficiale degli abbonati Virtus è 2280, aggiornato al 5 ottobre. La campagna abbonamenti resta aperta ancora un po’, ma non vengono comunicati aggiornamenti.

Dal punto di vista tecnico, la Virtus perde subito Allan Ray. Il capitano lamenta dolori a un tendine già in precampionato, e gioca da zoppo la prima partita con Venezia, risultando comunque decisivo per la prima vittoria. Poi però si ferma, e gioca solo un’altra partita (a Pesaro) in condizioni precarie e facendosi male al ginocchio. Dopo un tira e molla di accertamenti medici durati un mesetto, il 30 novembre si opera al menisco, e ne avrà per due mesi.
Senza il capitano, la Virtus fa davvero fatica. Arrivano 5 sconfitte di fila, e la classifica si fa preoccupante. Tutti sono in discussione, soprattutto Penny Williams, che in ogni caso si fa male pure lui, e anch’egli sarà fuori per due mesi. Dal mercato arriva Courney Fells, pescato in Argentina. La squadra però pare avere problemi strutturali, soprattutto la mancanza di un cambio del play e di uno del pivot.
Nel momento peggiore però le Vu si rialzano, almeno in casa, vincendo con Sassari, Avellino, Pistoia e Cantù. Giorgio Valli - per il quale si erano sparse voci di esonero (con Dalmonte pronto) - dissipa ogni dubbio sulla sua panchina, anche perchè la squadra è con lui, e alla Unipol Arena lo dimostra. Si ricrea il bel feeling tra la squadra e il pubblico visto nella scorsa stagione: in trasferta però il disastro continua.
Lla Virtus al momento è 0/7 in stagione (unica a non aver mai vinto fuori), e a quota 16 perse di fila nel 2015. Ultima vittoria il primo febbraio a Capo D’Orlando. Così la classifica piange, e dopo la sanguinosa sconfitta di domenica 27 dicembre a Torino (con sfottò via Facebook di Stefano Mancinelli) i bianconeri hanno 10 punti, appena due in più dell’ultimo posto occupato dai piemontesi e da Capo D’Orlando. e hanno perso tutti gli scontri diretti con le dirette concorrenti per la salvezza.
Urge un’inversione di tendenza: è vero, la situazione economica della società dovrebbe essersi stabilizzata, e nel 2016 partiranno i lavori per la costruzione della foresteria di fianco all'Arcoveggio, ma quello che conta - per una società sportiva - è il risultato sportivo, e su questo punto decisamente non ci siamo, al momento.

LA SALUS SALUTA STEVAN STOJKOV, CHE SALE DI CATEGORIA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE