Gennaio – Gli ultimi residui di una Eurolega giocata più per forza che non per      convinzione portano altre sconfitte, ma sono i rovesci di campionato a far notizia: KO     con Capo D’Orlando, a Biella e con Avellino, salta Stefano Pillastrini e gli subentra    Renato Pasquali. “Dobbiamo salvarci”, dice il nuovo coach, con franchezza. Intanto,    Blizzard viene rimandato in campo dopo lungo infortunio e rientra il fuori rosa    Michelori. E l’esordio con Cantù è vincente.

  Febbraio – Sembra tiri aria nuova: si vince a Treviso, e la Final Eight regala   emozioni,  vincendo prima con Roma e poi con Pesaro. Avellino, e una dubbia fischiata   nel finale  – oltre all’infortunio a inizio gara di Best – fermano una V pronta al trionfo.   Boniciolli,  sulla panca irpina, si toglie sassolini dalle scarpe, mentre Sabatini tuona   contro la  multa per l’invasione (pacifica) del campo. “Ho provato a fare basket senza   forze  dell’ordine, ma mi sento Don Chisciotte”, dirà alla fine. Viene ceduto Crosariol,   arriva  Bulleri e parte – con rammarico – il capitano Di Bella. Intanto il magic moment    sembra finito: sconfitte a Napoli e con Pesaro, dove Pasquali è assente per influenza.   “Con me sarebbe andata diversamente”, affermerà in seguito.

Marzo – Il nuovo acquisto Lauwers fa in tempo ad esordire nel derby, ma si perde sempre: passa la Fortitudo, e a fine gara Sabatini annuncia l’acquisto del PalaMalaguti, in un pomeriggio dove inizialmente si era vociferato un suo addio alla Virtus. Intanto, i crolli arrivano anche a Siena e, male, a Udine, malgrado un commovente Best. Spencer finisce in Turchia, ma la casalinga con Montegranaro (dopo cinque sberle di fila) porta punti salvezza.

Aprile – Con il patron che non presenzia più al Palasport dopo la pesante contestazione con Milano, la stagione termina con il terzultimo posto, e con la matematica salvezza che arriva contro la Varese dell’ex Delonte Holland. Si paventa la cessione della società, ma intanto si lavora per il riscatto.

Maggio – Si riparte con la conferma di Pasquali, ma la ricerca di un GM, il cui identikit è quello di Marco Atripaldi, non porta al matrimonio. Confermato Andrea Luchi, il primo tassello della nuova stagione è il rientro alla base di Vukcevic, fortemente voluto dallo stesso patron Sabatini.

Giugno – Si vince lo scudettino Under 17 con Giordano Consolini a festeggiare, mentre arrivano altre firme di lusso per capire che, a differenza della passata annata, non si vogliono scommesse ma certezze. Sharrod Ford e Alex Righetti i primi, mentre il vituperato Garri torna a Biella.

Luglio – Mentre Sabatini svela il suo restyling del PalaMalaguti (da ora Futurshow Station), arrivano anche Arnold e Langford, mentre la firma di Will Bynum dura poco: NBA escape immediatamente utilizzata, e si torna a cercare un regista per completare la squadra, altrimenti già completata.

Agosto – Con la conferma di Chiacig, arriva anche il play, ed è un nome grosso: Earl Boykins, lunga carriera NBA e contrattone per lui. Arriva l’abbraccio dei tifosi al Cierrebi nel giorno della ripresa della stagione: “Abbiamo progetti ambiziosi” dice Renato Pasquali, mentre Sabatini parla solo per annunciare entusiasta il giovane finlandese Koponen. Pesanti critiche alla Fortitudo, con la celebre frase “avranno bisogno di Don Mazzi”: in seguito, le scuse.

Settembre – Confermato lo sponsor La Fortezza, parte il precampionato: vinto il torneo “La vita è bella”, c’è anche una tappa in Finlandia per amichevole parte del pacchetto-Koponen.

Ottobre – Viene presentata la radio bianconera Futurshow Station, e il campionato inizia con tre vittorie consecutive: Biella, Udine e trasferta a Milano, con Giovannoni a fare miracoli. Boykins corre, gli altri eseguono, tutto sembra funzionare bene.

Novembre – La pesante batosta di Pesaro e il ko casalingo con l’Avellino dell’ex Markovski sono il brusco risveglio per Renato Pasquali, il cui esonero non è nemmeno una sorpresa, così come non lo è l’annuncio dell’arrivo di Matteo Boniciolli: “Quando chiama la Virtus, si deve sempre rispondere presente” dice il nuovo coach, che con sé porta anche Tonino Zorzi, co-autore del miracolo Avellini. Boniciolli parte bene, vincendo con Rieti e a Cantù, oltre che in Eurochallenge. Blizzard, però, chiede di essere ceduto per mancanza di adeguato spazio. Ma, vincendo a Roma con una magia allo scadere di Boykins, la Virtus diventa per la classifica l’unica inseguitrice di Siena.

Dicembre – Mentre il museo Virtus al Palasport si allarga e viene reintegrato Federico Lestini, il derby viene dominato, in Coppa si vince sempre, ma in campionato arrivano i KO con Caserta e Teramo. Ferrara il giorno di Natale viene matata, ma intanto scoppia la grana Boykins: ritorno negli USA senza permesso per lui, e fuori rosa immediato con cui si chiude il 2008.

VIRTUS, SOLUZIONE IN 48 ORE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE