Gennaio – Si parte col botto, con Gilberto Sacrati che stappa lo spumante del Capodanno assieme a Dragan Sakota, chiamato al  capezzale di una F malata. Non va nemmeno male all’inizio: si vince a Teramo (anche se il nuovo coach è in tribuna) e con  Montegranaro, ma intanto la Uleb Cup sfugge malgrado la possibilità di rigiocare la gara di Ostenda, inizialmente persa per un  errore arbitrale, e a Siena si viene sconfitti ingiustamente.

 Febbraio – Quando piove nevica: anche con Sakota si continua a perdere in casa (Udine), e durante le Final Eight di Coppa Italia,  viste da lontano, Iker Iturbe torna a casa. Ma qualcosa si muove in classifica: si vince a Scafati e ad Avellino, si vince con Varese, e  le speranze di recuperare i playoff, pur tra mille acciacchi, iniziano ad aumentare.

 Marzo – Un supplementare regala il derby alla Fortitudo, ma per un passo avanti se ne continua a fare uno indietro, e Biella viola  di nuovo il Paladozza. Sacrati intanto fa progressi per il progetto Parco delle Stelle, e assicura che la maglia di Schull verrà presto  ritirata: del primo argomento se ne tornerà a parlare eccome, del secondo no. Si batte Pesaro, ma l’ingresso nella primavera dice  randellate: a Capo D’Orlando e con Roma arrivano sconfitte che complicano le cose.

Aprile – Jenkins e Forte tanto bene insieme non ci stanno, e Sakota dimostra di non essere allenatore pronto alle emergenze del campo: si perde a Cantù e a Treviso in fotocopia, con grandi vantaggi scialacquati. Però, un po’ di fortuna arriva, con risultati dagli altri campi che riaprono la faccenda playoff, assieme al doppio brodino casalingo Napoli-Rieti. In casa di una Milano senza niente da giocarsi arriva la vittoria, e l’ottavo posto proprio sul fil di lana: per adesso si gioisce così.

Maggio – Inevitabilmente, Siena è un’avversaria troppo forte per andare oltre i quarti di finale playoff: c’è rammarico per arbitraggi che scippano almeno una vittoria alla squadra bolognese, ma tant’è. “Speriamo in un futuro più roseo” dice Sacrati, mentre dietro le quinte è già pronto il ritorno di Zoran Savic da GM.

Giugno – La prima bega per il nuovo GM è la firma dell’allenatore: non quella che viene riproposta a Dragan Sakota, ma quella che era stata offerta a Sharon Drucker, coach di Ostenda, e accettata. Si dovrà transare, mentre il primo – e unico – nome su cui si lavora tanto, parlando di giocatori, è quello di Gianluca Basile. La campagna abbonamenti non fa felici i tifosi: se non si vuole l’aumento dell’obolo, ci si deve affiliare a scatola chiusa. La gente, comunque, accetterà.

Luglio – Basile rifirma con il Barcellona, tra rotture e riappacificazioni: Bologna guarda, pure troppo, ma intanto qualcuno in F arriva. Prima Qyntel Woods, poi Matteo Malaventura, infine Marcelinho Huertas, altra telenovela in salsa ispanica stavolta finita bene.

Agosto – Woods già si immagina una F da corsa con lui e Forte, intanto arriva Uros Slokar e ci si raduna pur con tanti sparsi per nazionali. Serve mettere qualcuno sotto e in esterno: arrivano intanto Earl Barron e Jamont Gordon.

Settembre“Del mercato, tra le altre cose, mi è piaciuta la conferma di Forte, peccato per l’addio di Bagaric: puntiamo ai primi quattro posti”, dice Sacrati. Intanto iniziano le amichevoli, e Barron è subito ai box.

Ottobre – Torna Basile, ma solo per una amichevole. E il campionato inizia tra una bega e l’altra: torna anche Bagaric, ma per giocare, mentre salta il tesseramento di Huertas per errore burocratico e si dice addio a Barron. Speso il jolly per l’italobrasiliano, niente possibilità di altri movimenti. La squadra parte bene a Udine, ma Roma banchetta al Paladozza facendo capire che la notte è ancora lunga. Forte viene messo fuori squadra per motivi a metà tra il tecnico e il disciplinare, Woods è a rischio, Gordon litiga con l’etilometro. E la mancanza di uno sponsor fa ironizzare Claudio Sabatini.

Novembre – Visti i guai, si aspetta la finestra di mercato per inserire Strawberry prima e Fucka poi. Ma tiene banco la questione sponsor, oltre a quella del mutuo Paladozza: Sacrati annuncia Gmac, ed è costretto a scoprire le carte in anticipo per via di disguidi (la Gmac di Detroit nega di conoscere il presidente, che invece aveva contatti con la sezione di New York), ma dopo il disastro di Biella le maglie hanno finalmente una griffe. L’Eurocup, intanto, parte con sconfitta – in diretta Etv – in casa di Artland.

Dicembre – I dubbi su Sakota diventano certezze, in negativo, dopo la scoppola nel derby (dove esordisce Papadopoulos): il tempo di vincere a Belgrado e salta pure lui. Arriva Cesare Pancotto, che predica umiltà ma parte male in casa con Avellino. Dilaniata dagli infortuni, mentre Sacrati presenta il progetto Parco delle Stelle alle massime cariche europee, la F resta comunque in gara in Coppa, mentre l’anno di campionato si chiude con la vittoria di Milano e la bastonata di Pesaro

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