Il doppio ex Massimo Iacopini è stato sentito da Enrico Schiavina del Corriere di Bologna. Un estratto dell’intervista.

“Io questa sfida l’ho sempre vissuta in modo spontaneo, dichiarando apertamente il mio amore per entrambe. E non è mai stato un problema. Poi a Treviso ci vivo, ci ho giocato 10 anni, oggi la sento più vicina, credo sia normale. Ma la Fortitudo ce l’avrò sempre nel cuore: per me rappresenta un periodo indimenticabile, anche se ormai lontano nel tempo.
La rivalità? Il fatto è che anno dopo anno si ritrovano sempre in competizione per gli stessi obiettivi, c’è sempre qualcosa di importante in ballo. Ho letto un’intervista a Mancinelli in cui dice che dai e dai, alla fine la partita con Treviso viene sentita come un derby: lo capisco, succede lo stesso a parti invertite. Anche se poi il derby vero resta un altro.
Gli ex Fantinelli e Chillo? Ognuno è fatto a modo suo, c’è chi si tiene dentro tutte le emozioni, chi ha bisogno di esternarle come facevo io. Lo so, Fantinelli è stato capitano di Treviso, Chillo da bambino andava in Fossa, prima e dopo sono cose a cui si pensa, ma poi quando sei in campo si azzera tutto, giochi e basta.
Io come le vivevo? Era una cosa mia, la squadra aveva altri pensieri e anche il pubblico. Perché fino alla metà degli anni ’90, la Fortitudo per treviso era un’avversaria come un’altra. Solo dopo, quando hanno cominciato a duellare per gli scudetti, è diventata una cosa speciale.
Obiettivi Fortitudo? Io come primo anno mi accontenterei. L’importante è divertirsi, senza mettersi troppa pressione. Dopo averla tanto aspettata, che se la godano questa serie A. Vale per entrambe”

1400 ISCRITTI PER IL CANALE TELEGRAM DI BOLOGNABASKET
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI