Loris Benelli, ex di Virtus e Fortitudo, è stato sentito dal Carlino. Un estratto dell'intervista.

"Cominciai a Lugo, in parrocchia fino a quando, tra i primi allenatori, arrivò Adriano Chiarini. Un’amichevole con la Virtus e mi ritrovai, a 16 anni, in bianconero, nel vivaio in cui c’erano anche Mario Martini e Beretta.Vincemmo la Coppa Italia nel 1974. Ci arrivammo senza essere favoriti. Fu un trofeo che ci spalancò le porte dell’Europa. L’anno dopo l’esperienza in Coppa delle Coppe. Le prime sfide con il Maccabi Tel Aviv, la Jugoplastika Spalato e lo Spartak Leningrado nelle cui fila giocava il leggendario Aleksandr Belov. Perdemmo il doppio confronto con i russi, dopo aver vinto a Bologna. E furono proprio loro a conquistare la Coppa delle Coppe.
Il derby? L'ho vissuto sulle due sponde, ma non mi sono mai focalizzato troppo su quella partita. Pensavo più all’obiettivo di fine stagione. Però il derby era particolare. L’immagine non è delle migliori, in questo momento di Covid-19. Ma devo dire che la città era letteralmente contagiata dall’idea del derby. Non si parlava d’altro.
Con la Fortitudo perdemmo a Genova la finale di Coppa Korac, contro Spalato e continuo a pensare che ce l’abbiano portata via. Prima con l’esclusione di Carlos Raffaelli, poi con un arbitraggio discutibile. Ma quello che è bello è che quando mi ritrovo con i miei vecchi compagni non ci sono rimpianti. In quella occasione tutti i giocatori della Fortitudo fecero il massimo. Nessuno potrà mai muoverci appunti.
Dopo la Fortitudo scesi in B, a San Lazzaro. In panchina c’era Mauro Di Vincenzo e poi Marco Calamai. In campo giocatori validi come Daniele Albertazzi, Marco Sanguettoli, Leonardo Zunarelli, Monari. Una bella esperienza. Anche perché poi ci trasferimmo a Ferrara ottenendo la promozione in A2"


(foto Virtuspedia)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92