Gui Giovannoni è stato sentito da Alessandro Gallo sul Resto del Carlino. Un estratto dell'intervista.

"Non ho mai dimenticato Bologna. Una città bellissima, nella quale ho trascorso il maggior numero di anni, durante le mie esperienze europee. Mi vengono in mente Dusan Vukcevic e Roberto Chiacig, Andrea Michelori e Travis Best. E non ho dimenticato nemmeno Daniele Cavicchi, che era uno dei vice in quegli anni.
Gli allenatori? Beh, prima di tutto Zare Markovski. Poi lo stesso Renato Pasquali che ho avuto non solo a Bologna, ma pure a Kiev. E poi Matteo Boniciolli, perché vincemmo l'Eurochallenge. Una coppa non si dimentica mai. Poi vinta con la Virtus, una società storica. La coppa resterà per sempre. E resterà l'idea che comunque, in quegli anni, qualcosa di buono l'abbiamo fatto.
Il derby? La stracittadina era il sale di Bologna. Nel periodo in cui c'ero io, però, la Fortitudo non aveva più quella solidità economica che aveva avuto nelle stagioni precedenti. Si intuiva. Ne abbiamo vinti tanti. Mi viene in mente soprattutto l'ultimo. Giocato al PalaDozza, con una tripla di Vukcevic allo scadere. Quando vinci così, vale davvero doppio.
Oggi? So che la Virtus ha cambiato parecchio. Mi stupisce il fatto che la Fortitudo giocherà a Casalecchio che, nel mio periodo, era il campo da gioco della Virtus.
I nomi di oggi? Beh, il primo è Milos Teodosic per quello che ha fatto anche nella Nba. Poi ovviamente c'è Djordjevic. L'ho avuto come avversario proprio nella stagione in cui, con la Virtus, raggiungemmo la finale scudetto. Poi l'ho incrociato diverse altre volte, io con la maglia della nazionale brasiliana, lui sulla panchina della Serbia. Direi che l'ultima volta è stato ai Mondiali del 2014"

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92