Lo avevamo lasciato in lacrime (tanto che le lacrime di Huertas sono quasi diventate una figura retorica) a Teramo dopo la retrocessione della Fortitudo. Ma la carriera di Marcelinho Huertas non si è certo fermata a quella drammatica stagione: l’italobrasiliano, infatti, ha poi avuto una carriera di primissimo piano, con 2 anni a Vitoria e 5 al Barcellona (palmares: 3 campionati spagnoli, uno dei quali proprio l’anno dopo la retrocessione italiana, battendo 3-0 il Barcellona di Basile e Rubio, 1 Copa del Rey e una Supercoppa) prima di due anni ai Lakers, 76 partite in un anno e mezzo prima di essere rilasciato. E poi il ritorno sui propri passi, rientrando a Vitoria per le ultime due annate (l’ultima, quella attuale, ancora da 8 punti e 5 assist di media in ACB, bissati in Eurolega): il tuffo nel passato del giocatore, 36 anni a maggio, non sembra però ancora finito, dato che Huertas ha da poco dato la sua disponibilità a tornare in Fortitudo per il prossimo anno.

“E’ stata una stagione che non ho mai dimenticato – ha detto Huertas al sito balonpescado.es - e quel responso sul campo è stato qualcosa che ha macchiato la mia carriera. Avevo molte giustificazioni: i problemi della società, i pagamenti, uno spogliatoio che si era spaccato in due fin da subito tra giocatori americani e non, e non ho saputo rendere come avrei potuto e come la mia carriera ha poi dimostrato. In questi 10 anni ho spesso sognato di poter tornare a Bologna per farmi perdonare quella retrocessione, e penso che ora le condizioni ci siano tutte. Poi ho passato molti anni a Vitoria, la cui tifoseria è gemellata con la Fossa e anche questo ha aumentato il mio rimpianto per come sono andate le cose nel 2009: mi è capitato di ritrovare alcuni tifosi Fortitudo ospiti in città, e sono rimasto sempre informato di come sono andate le cose. Sono felicissimo di poter dire che l’anno prossimo sarò di nuovo in maglia biancoblu, in questa serie A che il mio amico Mancinelli ha saputo riconquistare!”.

Il primo acquisto per la Fortitudo neopromossa, quindi: il giocatore non è più giovanissimo, ma l’esperienza e la buona tenuta fisica garantiscono per lui. A fine stagione terminerà il suo contratto con Vitoria: la società basca avrebbe il derecho de tanteo, ovvero la possibilità di trattenerlo a parità di offerta altrui, ma è una regola che vale solo per i club spagnoli. Quindi, non ci saranno ostacoli burocratici o buyout per il ritorno di Huertas in Italia.

“E’ un giocatore di caratura internazionale e ha passaporto italiano - dice il presidente Christian Pavani, ancora esaltato per la promozione ottenuta ieri - ed è stato bello sapere che, nonostante quanto successo nel 2009, non abbia mai smesso di pensarci. Mi hanno consigliato di fargli una telefonata, e l’accordo lo abbiamo trovato in un attimo. E non nego che il gemellaggio tra le due piazze sia stata una ulteriore molla per accelerare la trattativa”

Molto contento anche Stefano Mancinelli, altro reduce di quella sfortunata stagione e ieri in estasi per la promozione: “Me lo ricordo come un giocatore molto forte, ma che solo nell’ultima parte dell’anno era riuscito a dimostrare il proprio valore. E nella sua carriera successiva queste qualità si sono concretizzate: sono felicissimo di ritrovarlo, l’ho sentito spesso in questi giorni e posso dire di averlo aiutato nella scelta. Ma mi sembrava già convinto senza bisogno che intervenissi io”.

Il giocatore aspetterà la fine della sua stagione, ovviamente, prima di trasferirsi in Italia. Il contratto è un 1+1, con forti possibilità quindi che Huertas chiuda la sua carriera proprio in Fortitudo.

LINK => le dichiarazioni di Huertas (in spagnolo)

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