Il Resto del Carlino - a firma Alessandro Gallo - propone oggi un'intervista doppia alle voci storiche di Virtus e Fortitudo, Gigi Terrieri e Fabrizio Pungetti.

Ecco le parole di Gigi Terrieri:

Terrieri, la sua storia sportiva è cominciata con un derby, giusto? Sì, la domenica ero la voce dell'Unipol, che giocava in B. Adriano Chiarini, al quale affidavano il microfono Virtus, era impegnato con le giovanili. Dino Costa, direttore sportivo, disse che toccava a me. Non ho più smesso. Anche se...
Temevo di portare sfortuna. Debutto e sconfitta. Poi, uscendo dal palazzo, feci anche un incidente con la mia 128 rossa. Non fu un bell'inizio. Per fortuna è tutto cambiato.

Era la Virtus di Porelli. Bastava ascoltare l'avvocato per non avere più problemi. L'importante era fare come voleva lui. Battute a parte: Porelli vedeva più lontano degli altri e bastava seguirlo. Mai avuto problemi poi, né con Cazzola né con Sabatini.

Il derby più bello? Mah, potrei dire il neuroderby nel marzo del 1998. Ma anche quello del tiro da quattro di Danilovic. Non posso dimenticare, poi, due stoppate di Ginobili. La prima - al PalaDozza - rimontò Myers e lo fermò. La seconda, abboccò ala finta di Carlton su un tiro da tre. Ma trovo la forza di saltare ancora e di stopparlo. Anche a Monaco non andò male.

Quello più brutto? Facile, il -32. Ma ricordo solo il risultato finale. Quello che accadde l'ho rimosso. Poi per fortuna ci sono stati il +41 e il +37.

I primi derby che cosa le ricordano? Non c'erano i cellulari, solo la linea fissa. La gente che mi telefonava anche alle 4 del mattino per impedirci di riposare.

Che rapporti ha avuto con le voci rivali? Gli speaker non contano, ma ricordo il Lungo, Lanfranco Malagoli, e Michele Forino. Ci siamo anche sentiti.

Quali erano i giocatori che più sentivano il derby? Negli ultimi tempi direi Pelussi e Di Bella. Prima, direi Serafini e Bertolotti. Ma in questo caso sono di parte. Gigi e Gianni sono stati i miei testimoni di nozze quando ho sposato Annalisa.

Tra gli allenatori chi lo soffriva di più? Direi Messina. Era anche il principale obiettivo dei tifosi rivali.

Chi della Fortitudo avrebbe voluto vedere in Virtus? Caglieris, che fece il salto della barricata. Mi verrebbe da aggiungere anche Myers. E come carattere e aplomb direi Recalcati. Ma la signora Giovanna la lasciamo a Cantù.

La Virtus è... Essere più composti.
E la Fortitudo? Un atteggiamento guascone e impulsivo.

Venerdì ci sarà? Se mi invitano, volentieri.

Chi vince? Percentualmente direi 60 Virtus e 40 Fortitudo. Ma il derby fa storia a sè. E non è una frase fatta.

VIRTUS, NDOJA SI FERMA ANCORA E DOVRA' OPERARSI
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE