Alessandro Gentile, che all'Estudiantes sta attraversando un ottimo momento di forma (18.7 punti di media nelle ultime sei partite) è stato intervistato da Mario Canfora sulla Gazzetta dello Sport.

Un estratto delle sue parole.

L’Italia è perdente in tutto: palazzetti, strutture, organizzazione dei club. E poi nell’Acb gli spagnoli giocano davvero, non come in Serie A dove vedere due-tre italiani insieme in un quintetto è diventata un’impresa. Inoltre in Spagna c’è una cultura diversa del tipo, con maggiore rispetto. In Italia esiste l’odio, molti giocatori vengono sistematicamente massacrati. Non lo dico perchè accadeva a me, colpisce un po’ tutti.
Chi mi segue avrà notato un Gentile diverso, la mia stabilità penso la possa vedere dal comportamento sul parquet. Non è stato facile ritrovarsi, ho passato un periodo molto difficile, sono convinto che in tanti avrebbero smesso
.
Ha pensato di smettere? Certo che l’ho pensato. Quando sei a terra hai mille pensieri che ti frullano per la testa, anche di smettere col basket. Mi sono affidato alla mia famiglia, al mio agente Riccardo Sbezzi... mi hanno aiutato a riscoprire l’amore per il gioco. Il basket è la mia vita, oggi posso dire di essere completamente rinato.
Il futuro è in Spagna? Mi farebbe molto piacere, come ho già detto questo è un percorso della carriera che mi piace molto, mi stimola. Vedremo, ne parleremo più in là...
Un ritorno in Italia? Non escludo mai nulla.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI