Robert Fultz è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sul turnover, necessario con la squadra al completo. Se tutti i singoli non anteporranno il bene della squadra all'interesse personale, non andremo da nessuna parte.
Se un giocatore ha sposato il progetto della Fortitudo, deve fare il bene della squadra. Il turnover si fa. Bisogna accettarlo. Se facciamo le prime donne e mettiamo il muso, è bene che sappiamo subito che questo non è l'ambiente giusto, né la stagione giusta.


Come si trova Fultz nel sistema di gioco Fortitudo? Bene. Sto cercando di dare più ordine. Le caratteristiche del sistema prediligono un gioco più a metà campo. All'occorrenza abbiamo elementi che possono accentrare il gioco. Il nostro obiettivo deve essere quello di incanalale il talento individuale in un'ottica collettiva. E' necessario trovare il miglior tiro, non farne dieci a partita. Abbiamo estemi e lunghi che in qualsiasi altra squadra avrebbero questa possibilità. Ma qui alla Fortitudo va diversamente. Se non lo capiremo, faremo fatica. Per riuscirci ci vorrà tempo. Per fortuna i risultati stanno arrivando comunque.

Come procede l'intesa con McCamey. Bene. Demetri non è così tragico come sembra in regia. Ha soltanto ritmi e tempi diversi da quelli del campionato italiano. Ma sa leggere il gioco. Intanto ha dimostrato di sapere finalizzare: quando attacca il ferro, gli avversali non riescono a fermarlo. Per diventare un play ha bisogno di avere più in mano il ritmo della gara. Essendo un giocatore intelligente, non ci metterà tanto. Avere me come cambio potrà aiutarlo.

Amici da play? Fisicamente può fare tutto, deve solo stare più sereno.

L'eventuale ingaggio di Rosselli cambierebbe gli equilibri in spogliatoio. Sicuramente sì, perché ha grande personalità. Ma un giocatore come lui lo prenderei al volo.

La Fortitudo può arrivare al livello di Trieste? Ora loro sono più avanti. Dobbiamo lavorare, ma sono fiducioso. Anche senza Rosselli, arriveremo comunque in fondo. Qui c'è grande pressione, ma abbiamo l'esperienza per gestirla.

(Foto di Fabio Pozzati / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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