ETERNEDILE BOLOGNA

Candi - voto 5,5 – (2pti, -, 1/3, 0/3) – Stavolta non è il più giovane in campo, ma dà comunque l’impressione che quando le espressioni diventano troppo complesse per lui non è ancora tempo di laurea.
Flowers - voto 4 – (0pti, -, 0/4, 0/3) - Settimana da dimenticare, andandosi a chiedere se sia finita la pozione di Panoramix o se invece sia solo un momento di passeggero panico figlio di acciacchi
Raucci - voto 6,5 – (2pti, -, 1/4, 0/2) - Non è giornata offensiva, complice anche qualche botta presa nel primo tempo. Però quando c’è da andare ad aspirare sudore dalla pelle di chi fino a quel momento ti stava aprendo in due come la mela tra Fantozzi e la Pina, si deve andare a bussare ai suoi polmoni.
Italiano - voto 7 – (20pti, 6/7, 4/6, 2/3) - Salta fuori dal nulla di una partita dove gli altri parevano avere papaveri di fronte alle sue papere, mettendola sui binari che gli sono amici, facendo 10 in 6’, e arpionando nel finale un rimbalzo d’attacco di discreta, diciamo, importanza.
Daniel - voto 7 – (13pti, 1/3, 6/10, -) – Rischiava di farsi mettere KO dai falli, ma alla fine è doppia doppia riuscendo in un modo o nell’altro a gestire tutto quello che poteva portarlo lontano dall’epicentro dell’esistenza.
Sorrentino - voto 7 – (21pti, 5/8, 5/10, 2/4) - Sbuca il ventello dopo una gara mediocre, a dimostrazione che c’è vita su Marte ma anche dalle sue parti. Offre quello che serve per verticalizzare una partita dove c’era bisogno anche di zingarate.
Montano - voto 6 – (11pti, 6/7, 1/4, 1/6) – Non c’è ancora la mano, c’è però buona voglia di mettersi a fare da bidone aspiratutto a metà campo. E quello lo porta a 4 recuperi.
Carraretto - voto 7 – (16pti, 5/6, 1/4, 3/3) – Rinvigorito forse dal nome di una antica rivale, fa subito capire che, stavolta, il ritmo è dalla sua parte. Magari non come Marie Claire D’Ubaldo, ma va bene lo stesso. Bene anche dietro.
Quaglia - voto 6 – (0pti, -, 0/1, -) – Arriva dove può, dando l’idea di essere bravo a far 99 ma non 100.
Iannilli - voto 6 – Fin troppo imballato dagli acciacchi, però si toglie lo scotch per qualche minuto di ancate e rimbalzi.


DE LONGHI TREVISO

Fantinelli - voto – 5,5 (7pti, 5/6, 1/3, -) – Una delle tante guide precarie di Treviso, esce anche per falli quando proprio non doveva.
Corbett - voto 6,5 – (23pti, 4/7, 5/11, 3/8) – Momento di delirio puro nel terzo quarto. Niente altro, però.
Powell - voto 6,5 – (18pt, 2/2, 5/6, 2/2) – Dawkineggia, nel senso che pare prendere iniziativa solo quando davvero certo del cesto. E alla fine è facile incatenarlo.
Fabi - voto 4,5 – (2pti, 2/2, 0/3, 0/3) – Danni uno dietro l’altro.
Ancellotti - voto 5,5 – (4pti, 2/3, 1/5, 0/2) – Dieci rimbalzi, ma anche tante mulinate davvero a vuoto.
Moretti - voto 5,5 – (4pti, 1/2, 0/2, 1/1) - Una tripla laddove papà qualcosa lo vinse, ma sembra ancora – siamo sotto la maggiore età – carne troppo tremula.
Negri - voto 6 – (11pti, 2/2, 3/8, 1/3) - Anche per lui bene quando riesce a respirare, ma guai quando arriva l’apnea.
Malbasa - voto NG – (0pti, -, 0/1, -)
Rinaldi - voto 6,5 – (9pti, 2/2, 2/3, 1/1) – Fa quello che deve eccome.




VERBA MANENT

Boniciolli - Intanto complimenti a Treviso, che questa sera ci ha dato lezione di cosa significhi essere primi in classifica. Ai miei a fine primo tempo ho detto che le primatiste lo sono perché riescono a sopravvivere nelle tempeste che si abbattono su di loro, come successo nel primo quarto, e riuscire anche ad andare in vantaggio. Quando io e le persone che lavorano con me, con l’aiuto dei giocatori, capiremo la differenza tra chi in casa sembra squadra da prime quattro e chi a Matera era un ectoplasma, avremo fatto un passo significativo in questo cammino. Non ho scherzato, nello spogliatoio, quando ho chiesto a Sorrentino che parentela ci sia tra quello di oggi e quello zombie pallido che giovedì si palleggiava sui piedi. Ringrazio Iannilli che ha giocato infortunato, oggi abbiamo giocato con Flowers che è chiaro che non sta bene ma ci prova lo stesso. C’è Montano che è ancora pallida rappresentazione di quel che può essere, c’è Candi che ha perso un po’ del divertimento con cui aveva affrontato l’inizio stagione e che ci sta pensando un po’ troppo su. Ma è stata prova di squadra pazzesca, con Italiano che anche lui tre giorni fa sembrava un ciccione venuto dal nulla e oggi pareva la migliore ala forte del campionato. Bene anche Daniel, che in questi giorni ho abbastanza sollecitato e che oggi ha fatto il re dell’area senza lasciare 37 punti agli avversari. Io mi aspetto questo tipo di prestazione, quello che mi sorprende è l’oscillazione tra casa e fuori. E’ stata una settimana dura, ripartiamo martedì con intensità e durezza negli allenamenti che si inasprirà, perché a Brescia non possiamo partire con -20, a meno che la squadra non tiri fuori soldi propri per pagare le trasferte a 4000 persone. Noi in casa abbiamo fatto grandissime partite, anni fa a Teramo mi capitò l’opposto, vincevano solo in trasferta, ma era un campionato diverso, c’erano ancora gli squadroni. Se qualcuno ha suggerimenti sono qua: in un campionato equilibrato la cosa ci sta, ma ci sta se perdi a Matera di uno o a Trieste davanti a seimila persone, non come è successo a noi. Sono un allenatore e non uno psichiatra, e su questo snodo si svilupperà la nostra stagione. Abbiamo il destino nelle nostre mani, l’obiettivo è arrivare ottavi anche con un tiro da metà campo all’ultimo secondo, ma qui c’è sdoppiamento di personalità. Questa partita non mi cura la colite, ma mi aumenta il fastidio, perché so come lavoriamo, e siamo in una società che dopo la schifezza di giovedì non ci ha detto una parola. Ma quante squadre, dopo aver fatto un primo quarto come il nostro, va sotto contro una Treviso chirurgica e fa poi 28-13 nell’ultimo quarto, senza un americano e con protagonisti due giocatori che tre giorni fa parevano capitati per caso? Su questo dobbiamo riflettere, se ad aprile vogliamo chiudere o se vogliamo rispettare il talento che abbiamo cercando di andare più avanti. Gli stranieri? Tutti sanno che devono essere supportati, ma un conto è supportarne due, un conto è supportare sette ectoplasmi. Io non ho mai visto una metamorfosi come quella di Sorrentino, ci vuole serenità per chiarirsi. E capire che le trasferte non sono gite.

Pillastrini - Ci aspettavamo questa difesa della Fortitudo, nello sciagurato ultimo quarto non siamo riusciti ad andare contro la sua pressione e per vari motivi abbiamo giocato senza play. Troppa estemporaneità, non siamo mai andati dai lunghi, è stato un delitto in una partita simile avere solo 8 tiri da Powell. Siamo andati in difficoltà contro una cosa prevista, e nel finale ci hanno travolti. Non ci eravamo illusi dopo le sei vittorie, non andiamo in crisi ora: abbiamo squadra con tanti esordienti, e siamo stati in partita contro una squadra che ha 5, 10, 5000 persone ad aggredirti.

Italiano - Il rimbalzo offensivo nel finale è stato il simbolo della nostra partita. I cambiamenti tra casa e fuori? Non lo so, non so perché a Matera siamo stati quelli e oggi diversi. O meglio, so perché abbiamo giocato così in casa, e dobbiamo limare il fatto che fuori siamo un’altra cosa. Spero che con il lavoro settimanale si riesca a capire e cambiare. Da quel che sento dentro lo spogliatoio non vedo differenze, capisco che con Treviso ci possano essere state diverse motivazioni, ma nessuno è andato a Matera pensando di prenderla sotto gamba. Siamo una squadra che sui 40’ può fare più delle avversarie, abbiamo maggiori rotazioni e possiamo ben distribuire i minutaggi e quindi anche l’intensità. Puntiamo su questo, arrivare alla fine con il punto a punto, all’avere più energia.
ETERNEDILE - DE'LONGHI TREVISO 85-78
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE