Viene percepito quasi come un match point, questo duello domenicale, sempre al mezzodì, tra Bologna e Treviso. Vuoi perchè l'avversaria è ritenuta più credibile di quanto non lo sia stata due settimane fa la poi tritata Verona, vuoi perchè nel frattempo sono passate altre due settimane del tutto indolori, anzi. Ma il clima, attorno al Paladozza, è quello delle grandi giornate, magari omettendo il fatto che, storicamente, nelle occasioni casalinghe di giornate campali la Effe si è spesso fatta trovare impreparata, in passato. Acqua sul fuoco, ha gettato coach Martino negli ultimi giorni, ricordando che per la sua esperienza è stato molto più pressante e ansiogeno l'esordio su codesta panca, che non il partitone con i veneti: a settembre-ottobre non aveva certezze alcune, oggi ha 16 vittorie su 17 partite che, tutto sommato, dimostrano come l'identità sia stata poi identificata.

E allora tutto resta legato alla necessità di evitare narcisismi, di non farsi abbindolare dai tanti complimenti di questi ultimi giorni. Complimenti peraltro inevitabili, visto come la Fortitudo abbia divorato Verona prima e come abbia sommerso sotto uno zanicchiano cento la malcapitata Imola. Dando l'impressione di una discreta onnipotenza, sempre per restare con i piedi per terra anche nei termini. Si deve evitare di darle per scontate quando sono semplici, e si deve evitare di sentire troppa pressione quando non sono semplici: sono le cose che ripetiamo da mesi e mesi, ma non essendo mai cambiata la trama del film, può mai cambiare il commento dell'osservatore?

Treviso, quindi. Doveva essere l’Avversaria, quella con la A maiuscola, ma aver perso la gara d’andata in casa e poi, se vogliamo, la trasferta contro Cento, ha costretto i Menetti’s alla rincorsa. Che ovviamente, se chi corre non si ferma mai, diventa qualcosa dove ogni piccolo errore diventa irreparabile. E, infatti, il passaggio a vuoto delle feste natalizie (sconfitta a Udine e in casa con Piacenza Assigeco) ha messo 3 vittorie tra i veneti e la Fortitudo: Treviso si è poi riscattata tritando le successive avversarie – 50 punti di divario complessivo tra Ferrara e Piacenza Bakery – ma restando, in classifica, a distanza. In attesa di sostituire il tagliato Wayns, dalla Marca è appena giunta la notizia che il play Tomassini lo rivedremo il prossimo anno, quindi per ora si fa con chi si ha. Gente da 13-4 come bilancio: non sarebbe male, se la Fortitudo non fosse stata fin qui stellare. Spazio quindi all’USA Burnett, al lungo Tessitori (doppia cifra di media come solito per lui), alle buone cose di Imbrò (10,6) e, guardando gli ex felsinei, la legna di Matteo Chillo, che finora viaggia circa a 8+5. Non ci sarà la famosa amalgama tanto decantata sui social, ma essere avanti di tre vittorie non significa che questa Treviso non sia, di fatto, la seconda forza del campionato, con la seconda difesa del girone che proverà a limitare l’esplositivà della gang di Martino.

(FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO BOLOGNA)

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI