C’erano tante Dolomiti (nel senso di immobilità) e poca Energia nella Trento arrivata ieri al Paladozza, con una impressionante differenza tra l’inesistenza degli starters e la ben maggiore voglia dei subentranti. E c’era tanta Fortitudo, soprattutto, a dimostrare che forse, chissà, la pausa ha fatto bene eccome ad una squadra che ora viaggia davvero nella parte sinistra della classifica. Poi è vero che per la Coppa Italia si deve ancora aspettare, fare tanto affidamento a Sant’Avulsa e cose del genere, ma è difficile pensare che qualcuno, due mesi e mezzo fa, ritenesse possibile una condizione simile. Merito del coach, che sta giustamente usando idranti per evitare fiamme troppo alte, ma che è anche uno di quelli che queste fiamme le sta accendendo, con una Effe che supera tanti pregiudizi del precampionato. Perché è vero che a volte sembra ci siano diverse velocità tra vari giocatori (ieri le seconde linee solo nell’ultimo quarto si sono un po’ sciolte) ma, evidentemente, quelli sempre a pieno regime bastano e avanzano per portare avanti le vittorie.

E allora un sabato di grande serenità, forse imprevisto perché dalla A22 ci si aspettava ben maggiore intensità, e altra festa casalinga con una partita che è nata già finita visto l’impatto, visto l’attacco quasi perfetto e la difesa che ha semplicemente aspettato le forzature degli esterni avversari. Gioia per tutti, anche per il cinno Buscaroli che dopo essersi visto dal megatabellone attribuita, nel primo tempo, la doppia cifra di Sims, nel finale ha potuto comunque tocciare di proprio. Tabellone che ha fatto divertire, visto che per molti minuti l’Aquila di montagna si è trovata con un roster corto, cortissimo, ma di tutto rispetto: Jordan, Pippen, Bryant e O’Neal. Che, anche ultra50enni alcuni di loro, avrebbero fatto comunque meglio degli impacciatissimi Forray, Gentile e soci.


Grande, grande, grande - Ok le percentuali eccetera, ma un plauso al ritorno al microfono di Andrea Tedeschi dopo un pitstop va fatto. E a chi ha messo (Villani, citazione d’obbligo) lo stand dei panini alla mortadella alle entrate: c’è chi ha rischiato la doppia cifra.

Parole, parole, parole - I plus/minus ad un certo punto davano una differenza abissale tra i partenti e i subentranti, come detto: alla fine gloria per tutti, però nelle pugne pesanti serviranno minuti di qualità e quantità da ogni singolo.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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