Casa dolce casa, allora. La Fortitudo torna nell’amato Paladozza dopo che l’ultimo weekend ha ufficializzato l’attuale difficoltà nel fare bottino una volta usciti dalla cerchia delle mura, con Boniciolli che non riesce a capire cosa porti la propria truppa a perdere, su altrui assi, quelle caratteristiche che la rendono, in casa, al limite dell’esaltante se non proprio ingiocabile. Psicologia, forse magari qualche dubbio sul metro arbitrale (anche solo per il fatto che le durezze difensive in casa te le fanno passare, fuori forse no, senza entrare nel merito di poco concreti sospetti di poco rispetto), ma comunque sia per ora la classifica viene mossa solo in Azzarita. Con il rischio che magari la squadra possa iniziare a sentire la pressione dell’oddio, dato che fuori facciamo cilecca qui non possiamo sbagliare e cose simili. Difficile che avvenga, ma chissà se la faccenda non possa diventare un problema.

E’ anche vero che di pressioni non è che ce ne siano tante, dato che nessuno ha posto degli obiettivi irreali nel medio periodo, e che in questo caso l’abbraccio dei quattromila casalinghi è sempre stato un qualcosa in più e non, come in altre formazioni, una specie di cappio al collo di chi, proprio in casa, mal faceva lamentandosi del non essere abituato a cotante attenzioni e occhi ad osservare. Intanto però si dovrà far bene in casa, sapendo che forse, però, le verifiche sullo stato della Fortitudo andranno rivolte alla prossima esterna. E questo, come detto, sarà il rischio della domenica, ovvero pensarla già vinta e indirizzare le attenzioni alla domenica successiva.

Jesi, quindi. Realtà non del tutto inedita alle sfide con la Fortitudo, benchè malgrado il ventennio tra A1 e A2 della squadra marchigiana di scontri ce ne sia poi stato solo uno, visto e considerato che l’Aurora ha fatto solo una stagione in massima serie (2004-05), e tutto il resto al piano più basso. Da qualche anno il profilo jesino non è dei più alti, nell’estate del 2010 venne evitata la retrocessione nell’allora A Dilettanti per via degli stravolgimenti e ripescaggi, e ora c’è solo l’obiettivo di salvarsi senza particolari problemi con squadra giovanissima (è stato salutato, dopo una eternità, Michele Maggioli). Che fin qua ne ha vinte solo tre, tutte concentrate tra la terza e la sesta giornata, e che viene da cinque botte consecutive, l’ultima delle quali un pesante ventello casalingo con Roseto. Allenata da Maurizio Lasi – chi si ricorda il suo ruolo nel playout 1992-93 che portò alla promozione della Fortitudo in A1 vince un premio da scegliersi nella collezione di mp3 dello scrivente – Jesi ha il maggior bottino di punti dall’esterno Marco Santiangeli, 18 punti di media, mentre non al massimo va la regia dell’americano Greene, 15 punti e il 48% da 3 ma anche qualche persa di troppo. Sotto canestro spazio alla coppia americanitalica Hunter-Paci, mentre massima attenzione andrà rivolta a Ousmane Gueye, che al Paladozza qualche tripla, ma solo qualche, la mise nell’esordio casalingo della truppa di Finelli nell’autunno 2009.

FORTITUDO, FESTA DI NATALE CON SPETTACOLO DI VITO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE