A volte il basket è poi gioco semplice, fatto per chi fa canestro senza particolari altri fronzoli, e quindi la Fortitudo, per una volta, in casa la va a vincere giocando quasi a farne uno più degli altri, scollinando a quota 86 con 12 triple, senza seguire il solito plot della squadra che dormicchia, poi nel terzo quarto si mette a porre tagliole in giro per il campo rendendo impossibile la vita delle avversarie. Jesi, arrivata da queste parti in serie negativa da duemila settimane, si è prima fatta asfaltare da Montano, poi quando poteva alzare bandiera bianca si è messa a giocare (con il semplice concetto di dar palla agli americani) tenendo viva l’attenzione di una domenica altrimenti già pronta all’archivio dopo 5’. Bologna però ha sempre trovato qualcosa ogni volta che è andata a bussare da gente diversa: 5 in doppia cifra, e la necessità comunque di chiuderla con le cose davanti rispetto al dietro, dove si è pagato un qualcosa davanti alla fisicità di Greene e Hunter. Ma va poi bene lo stesso.

Tutti sulla stessa barca, come sempre, con qualche alto e nessun vero e proprio basso: la Fortitudo rimane questa, nel bene come nel male, con uno spirito di squadra che in casa riesce ad esprimersi nel modo migliore (22 assist e forzature più nella ricerca del compagno che non nel tiro isolato) senza mai davvero rischiare. Il problema, lo sappiamo, viene fuori quando c’è bisogno di andare ad esportare le cose fuori dal Paladozza, ma se non altro ieri la squadra non ha sofferto il rischio di pensare, sempre in marchigiano, più alla prossima Recanati che alla presente Jesi. E’ vero però che tutte le attenzioni, oggi come oggi, verranno rivolte a domenica prossima. Dove la prova del nove, una trasferta contro squadra non di primissima fascia, dirà tanto su quello che è l’humus biancoblu in questo momento della stagione.

Ora, cosa servirà per andare a vincere una partita che il coach, provocatoriamente, ha detto essere persa in partenza? Chiaro, se ci fosse la risposta forse lo scrivente sarebbe il consigliere primo di Boniciolli, ma intanto ci sarà da lavorare tanto sulla testa, perché questo curioso record (5-0 al Paladozza, 1-1 neutro, 0-5 in trasferta) dimostra che le potenzialità ci sono. Poi, il campo dirà la sua.


Ancora un altro entusiasmo ci farà pulsare il cuore - Il risveglio offensivo, speriamo definitivo, di Montano. Come la solita capacità di Carraretto di farsi trovare pronto, sempre, quando serve. Ma, solitamente, quando si vince si vince tutti, nessuno escluso.

Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Forse un Paladozza con qualche vuoto di troppo, ma si sa che l’approccio al Natale può far perdere qualche viandante estemporaneo. Ora, Recanati.

FORTITUDO, FESTA DI NATALE CON SPETTACOLO DI VITO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE