Sguardo di nuovo verso il basso, per una Fortitudo che nel giro di una decina di giorni ha visto calare e non di poco le ipotesi playoff per tornare a guardarsi le spalle. Questo è quanto detto da una giornata dove alla fine sia lodata Trieste che ha sconfitto Cantù, altrimenti dietro avrebbero vinto quasi tutte: Trento, Varese, Cremona. Con il cerino in mano rimane quindi la già citata Cantù, oltre ad una Reggio Emilia in caduta libera e con la posizione di Antimo Martino non esattamente solida. Situazione difficile ma non ancora davvero rischiosa, considerando poi che delle attuali squadre sotto l'ottavo posto la Fortitudo è l'unica ad avere già fatto sosta, quindi con una gara in meno rispetto a tutte le altre.

Quello che la domenica ha detto è che gli atteggiamenti passivi, soprattutto difensivi, non erano una esclusiva della passata gestione: certi passaggi in campo sono stati imbarazzanti, con il modo di stare in campo citato anche da Dalmonte a fine partita che, diciamo, è rivedibile. La Fortitudo è alla settima sconfitta su dieci gare casalinghe, al netto del poter davvero definire casalinghe le gare giocate fin qua (la peggiore di tutte), e domenica sera andrà a Treviso, che nel bilancio del Palaverde almeno un minimo di equilibrio ce l'ha (5-5).

Il problema non è tanto quello della costruzione della squadra o dei singoli giocatori: l'unico in continuo calo è Withers, curiosamente dimezzato nelle cifre dalla partenza di Happ, e che proprio contro Treviso, all'andata, fece la sua ultima con buon bottino (16). Poi, spiccioli, con l'assurda cifra di solo 9 canestri da due punti segnati nelle ultime 13 gare. Ridicola, per un presunto secondo lungo. Ma è tutto il panorama che soffre, e con il solo Saunders a mostrare continuità nella partita. Il resto della truppa è di quelle scatole a sorpresa, dove non sai cosa ci si potrà trovare dentro. Poco accettabile, a quasi metà marzo.

(FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO 103)
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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92