E' più un fatto di cronaca che non qualcosa a cui attaccarsi, la questione dell'iscrizione di Trieste che potrebbe in un qualche modo aprire scenari di attesa e attenzione in casa Fortitudo. Che nel nord-est non si navighi nei dobloni è cosa risaputa, e oggi sarà importante se non decisiva l'assemblea dove verrà ufficializzato l'ingresso di un nuovo socio minoritario, Vincenzo Settimo (senza però aumento del capitale, come riporta Il Piccolo), e si valuterà quale possa essere la distanza tra budget necessario per una serie A decorosa e l'attuale disponibilità della proprietà giuliana. Di certo pare allontanarsi la possibilità di una panchina per Paolo Galbiati, che a Trieste rischierebbe così una seconda stagione consecutiva in una squadra dalle poche ambizioni, facendo tornare quindi di moda l'idea di un arrivo in Fortitudo. Ad ogni modo, nei prossimi giorni si capirà quanto la situazione di Trieste possa portare un vero e proprio allarme di non iscrizione o solo, come pare meno improbabile, una annata di basso profilo; come sappiamo bene a Bologna in casa Fortitudo, viste le pregresse esperienze, i giochi si concludono al momento delle valutazioni decisive e non prima.

Resta poi da capire quale sarà la volontà bolognese per la disponibilità ad un eventuale ripescaggio, che Cremona avrebbe già dato chiedendo di essere iscritta come squadra riserva. Il barometro Fortitudo è puntato sull'attuale necessità di chiarire praticamente tutto, dai ruoli dirigenziali (dentro Lusini, non fuori Carraretto, ad esempio) alla panchina - dove, detto di Galbiati, il resto è un domino che si incastra con altre squadre, ad esempio la stessa Trieste o Pesaro: chi non andrà da una parte potrebbe finire dall'altra - alla squadra. Squadra dove oggi l'unico che potrebbe davvero essere certo di restare è Jacopo Borra. Il resto è tutto da definire.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
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FORTITUDO, IMPROBABILE LA RICHIESTA DI RIPESCAGGIO