Alla fine servono anche partite come queste, con la palla che entra poco e più spesso finisce laddove non dovrebbe (22 canestri dal campo con 10’ di silenzio nel secondo tempo, e 22 perse) e tanta, tanta difficoltà nel decrittare le altrui difese. Ma le gare si vincono anche con l’attenzione – e un po’ di fortuna, visto quanto Milano ha sprecato nel momento in cui Bologna nemmeno riusciva ad arrivare a tirare – e con la possibilità di portare in dote una lunghezza di panchina che non tutti gli altri hanno. Così, quando il coach meneghino Ghizzinardi ha cercato (fin troppo) sostegno dalle seconde linee ha trovato solo picche. E a Vandoni è bastato un po’ di Raucci, un po’ di Lamma, un po’ di quel che c’era, per trovare il parziale che l’ha chiusa.

Non certo roba per esteti, sia chiaro, ma non è sempre detto che si debba poi novantellare, anche se nel terzo quarto, forse anche per i postumi delle libagioni natalizie, qualche sbadiglio furtivo c’è stato, e vai a dire che non fosse umano e naturale. Ma brava Bologna, appunto, a non risvegliarsi con l’acqua alle caviglie: Milano in partita non è mai rientrata, e allora che si chiuda il girone d’andata con 10-4 di bilancio in attesa di sapere cosa ne sarà delle altre gare. Anche se, sia chiaro, per arpionare il secondo posto serviranno una serie di suicidi collettivi tra Udine, Cento e non solo: per ora, Vandoni si gode la vittoria dei suoi in attesa della pausa forzata che servirà per recuperare chi non è al meglio. Si tornerà in campo nell’insolito Tuesday night game del 13 gennaio, contro Lugo, mentre per gli allenamenti si aspetterà di scollinare San Silvestro. Poteva andare meglio, ok, ma poteva anche andare peggio, diciamoci la verità.


Io sono uno sKianto - In una partita dal punteggio basso a volte basta davvero poco per fare la differenza. E allora fiato alle trombe, Turchetti, per quei pochi liberi di Montano che ad un certo punto sono stati l’unico approdo offensivo bolognese, e per un Valentini che ha iniziato bene, ha sonnecchiato, e poi ha messo una tripla che è sembrato un ace di Ivanisevic nel momento del match point.

Ti rullo di Kartoni - Nessuno davvero sotto tono in particolare, ed è anche vero che le partite si possono vincere senza brillare ma senza mai andare sotto se non all’inizio. E allora lasciamo intonsa la rubrica, va là.

VILLALTA E IL LOGO POCO VISIBILE: DATECI IL TEMPO DI PROVVEDERE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE