Alla fine di partite come quella di mercoledì, è sempre difficile trarre giudizi o conclusioni che siano un minimo credibili, e quindi tutto rimane sospeso dopo una infrasettimanale dove la Fortitudo ha fatto prima tutto bene, e poi tutto male. Dato però che alla fine ha vinto il male, è normale che il bicchiere si sia visto meglio dalla parte del vuoto e siano rimasti, quindi, dubbi e sospetti. Curiosa la metamorfosi di una squadra che prima perdeva ad alti punteggi e ora può perdere anche segnandone e beccandone di meno: evidentemente lavorare bene su entrambe le metà campo non pare possibile, e se da un lato oggi si subisce meno in transizione, dall'altro il caos offensivo regna sovrano. Troppe prime punte, troppi giocatori che non si riescono ad accendere nel migliore dei modi, e calando il numero di possessi è ovvio che le disponibilità saranno sempre meno, per attaccanti che vogliono essere torta e non ciliegina.

Troppi, appunto, e di fatto ogni straniero potrebbe sembrare di troppo: Happ e Hunt non sembrano utilizzabili in contemporanea, Withers da 4 è lisergia pura (e in calo anche come realizzatore: sempre in doppia cifra prima, mai nelle ultime 3) e del tutto inadatto alle pugne con gli omoni avversari, e tra Banks, Aradori e Saunders pare chiaro che ci sia troppa roba. Specie considerando i 17 possessi a partita di Saundes, e infatti Aradori mai in doppia cifra (sempre 9) nelle ultime tre. Pagherà Fletcher, anche se i problemi paiono più tra chi doveva essere protagonista e non da lui che rincalzo doveva essere ed è stato. Ma averne tanti, sentire il bisogno di averne altri ancora e non sapere quanta gente potare (mercoledì è riapparso timidamente Palumbo, Sabatini disperso, Dellosto in campo 4' ma a Ferrara) è la prova che, se mentalmente questi non sembrano connessi, anche tecnicamente il caos regna sovrano. Tutto il resto, come diceva Quello, è Noia.

Cremona, quindi. Magari avranno ghignato, davanti alle problematiche del Sacchetti fuggiasco e poi esautorato: dovevano sparire, ora tra alti e bassi sono davanti alla Fortitudo in classifica e si sono tolti anche qualche piccola soddisfazione: loro, la Virtus l'hanno battuta, ad esempio. Squadra che non disdegna gli alti punteggi, ma che può prenderne 100 da Treviso e 56 da Reggio, che può fare dei + e dei -30, e che abbiamo già visto in Supercoppa saper andare oltre i propri limiti. Ottima l'ala Hommes (20 di media o quasi), la solidità del lungo Lee e le scalmane di Peppe Poeta, che potrebbe dare un'altra in-soddisfazione all'amico Mancinelli. Allena Paolo Galbiati, che tutto sommato non sta facendo rimpiangere il predecessore.

(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92