Nove vittorie di fila. Primo posto in classifica. Miglior attacco. Miglior percentuale da 3 e ai liberi. Secondo posto nei recuperi e negli assist. Poi capita una sconfitta e, di punto in bianco, tutto il vantaggio diventa come la regione natia di Antimo Martino: non esiste. A dire il vero, il coach non si era mai posto il problema di darla già vinta, ‘sta A2, e aveva sempre fatto presente che era un attimo non tanto perdere le proprie convinzioni, quanto piuttosto il divario in classifica, specie ora che è ben chiaro chi sono le contendenti. Piacenza ha dimostrato la non immortalità della truppa – e ci mancherebbe altro – ma ora, altra cosa interessante, sarà vedere come la squadra digerirà questa sconfitta.

Sia chiaro: nessuno ha mai ritenuto che averne vinte 9 di fila fosse già una specie di richiesta per stampare gli abbonamenti del prossimo anno con il logo di Legabasket e non quelli di LNP. Però, sarà interessante capire se e come i giocatori saranno in grado di percepire il messaggio arrivato da Piacenza: nessuna partita è certa, nessuna vittoria è garantita, e gli intertempi contano ben poco, se non si resta sul pezzo fino all’ultima curva, all’ultimo paletto, fate voi. E vanno bene le dichiarazioni, inevitabili, di è stato un errore, abbiamo capito la lezione. Tutto ovvio e normale, ma tra il dire e il fare, il rischio da evitare è quello di teste e muscoli non pronte a tornare nella mischia. Un po’ come successo a Piacenza, quando la squadra non è sembrata preparata al dover ri-vincere una gara che pareva già agli archivi.

Cento, quindi. Come gargarismava Giusy Ferreri da cassa 9 anni fa, fatalmente male pensare di essere già a posto, specie ricordando come un mese fa o quasi si parlava di squadra sorpresa, playoff certi e altre dichiarazioni figlie più dell’entusiasmo che altro. Ora coach Benedetto (nome che pare una idea del marketing: ma ve lo immaginate a Bologna il coach F chiamarsi Giovanni Fortitudo?) si ritrova con 4 sconfitte consecutive, una classifica meno esaltante, e un ritorno sulla terra che sarà tutto da verificare. La squadra, comunque, è stuzzicante, con le logiche attenzioni su James White, quasi un extraterrestre per la categoria, che viaggia a 23+8. Attorno, l’altro USA Keddrick Mays (14+3) e un buon gruppo di italiani (Reati, 13 di media e buone cifre dall’arco, o l’ex Chiumenti, tra i vari) che potrebbero esaltarsi in un Paladozza che non ha dimenticato i caldi precedenti della B. Quando tra furtarelli arbitrali a favore di Bologna e il riscatto con il clamoroso 0-2 a favore dei cugini nei playoff 2014, non ci si annoiò proprio mai.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

 

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