Allora non era morta, questa Fortitudo, come forse si era troppo frettolosamente pensato dopo la doppia sconfitta di Casale. Magari dimenticando quanto taumaturgico sia l’effetto Paladozza, che negli anni passati (molto passati) faceva spesso dire a mezzi giocatori che non riuscivano a rendere per la troppa pressione o robe del genere. Questi magari non saranno fenomeni, ma evidentemente in questa bolgia, resa ancora più infernale da temperature infami, ci stanno come perle nell’ostrica. E alla fine lo spauracchio viene, almeno per gara 3, esorcizzato: sfruttando l’altrui braccino, che porta a far robe dall’arco che nemmeno a tirar con polsi spezzati, e la difesa che, in area, non ne becca poi tante. La partita perfetta, insomma, che ha reso il sabato dolcissimo, e che per ora allunga la serie. Con un solo dubbio: non è che sia sia esagerato, nel massacro? C’è chi dice che queste cose le avversarie se le segnano, ma è anche vero che se Casale nel secondo tempo fatica a farne 15… (per la cronaca, 16 segnati e 5/30 al tiro).

Poi ci si ripeterà all’infinito, che nei playoff bisogna dimenticare il passato nell’attimo esatto in cui questo diventa tale, e che ora si deve ragionare già pensando al domani. Quando Casale non farà da 3 come cantava Gianni Morandi in Uno su mille, e quando sarà da vedere fino a che punto Bologna riuscirà a stare connessa, mentalmente e fisicamente, senza pensare che il Paladozza sia già, in automatico, garanzia di arrivare giovedì a gara 5. Ma, intanto, la prima è andata, con anche la possibilità, nel finale, di non strozzare più di tanto i titolari. Perché Pozzecco avrà anche ragione a dire che ai suoi tempi i 35’ erano normali ed erano il sogno di ogni giocatore. Però, nel 2018, con una squadra che lascia in decimo e undicesimo un americano e uno che l’anno scorso andava in doppia di media, e contro avversarie che possono arrivare più fresche nei finali, meglio evitare.


Just can’t get enough - La rispostona di Pini e Italiano, che hanno dimostrato come la panchina non sia lì per appoggiarcisi e sbriciolar pani per gli uccellini. Il clima, ambientalmente atroce ma agonisticamente perfetto. La voglia di non andare in vacanza, soprattutto.

It’s no good - Il clima, agonisticamente perfetto ma ambientalmente atroce. Basta e avanza, per la giornata del 1-2.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91