Alex Finelli, allenatore di Mantova ed ex Fortitudo, è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio. Un estratto dell’intervista.

“Affronteremo la prima in classifica che ha vinto 19 partite su 21. Arriveremo all'incontro con grande umiltà, la mente sgombra e tanta leggerezza nel cercare di disputare la migliore partita possibile. Siamo diversi dalla Fortitudo. Loro sono una squadra veramente esperta per la categoria. Noi siamo quella che dà più minuti ai giocatori Under nel girone Est. Sappiamo che servirà un'impresa.
Motivazioni extra ad affrontare la mia ex squadra? Noi allenatori non andiamo in campo. Per Mantova giocare contro la Fortitudo è motivo di forti motivazioni. Per quel che mi riguarda l'Aquila è il club in cui sono cresciuto e a cui sono profondamente legato. Nei suoi confronti provo solo gratitudine. Entrai nella palestra Furla come giovane allenatore che avevo sedici anni e frequentavo la terza superiore. Ne uscii che ne avevo trentuno per seguire Pillastrini a Montecatini. In sedici anni sono arrivato a diventare responsabile tecnico del settore giovanile e a fare da vice allenatore in prima squadra a coach come Scariolo, Pillastrini, Bellandi e Di Vincenzo. Ho imparato tutto quello che so in Fortitudo.
La F? Guardando la situazione dall'esterno la prima cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la grande unità di intenti tra proprietà, management e allenatore, quella che loro chiamano "profilo basso". Non ci sono mai state una parola o un'intervista fuori posto. E' merce rara ed è la cosa che fa la differenza in un club. Poi mi ha impressionato la costruzione della squadra, allestita veramente bene, partendo da due americani forti e di esperienza, con una panchina profonda in ogni ruolo e giocatori azzeccati in ogni posizione. Il terzo ed ultimo aspetto è la continuità nel tempo della grande identità tecnica che coach Martino è riuscito a dare attraverso gerarchie e regole ben precise.
Come si batte? Ci vorranno 40' di intensità per competere con la Fortitudo. Dovremo vincere il duello al rimbalzo e giocare in attacco con energia. Controllando i rimbalzi, in casa siamo una squadra che può correre. L'impresa che cercheremo di fare passerà da lì e dalla difesa”

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