E, alla fine, un piccolo sospetto viene: Boniciolli sarà anche uno che si lamenta sempre degli infortunati, che è un disco rotto, che ripete sempre le stesse cose, ma... Non è che tutto sommato, sotto molti aspetti, abbia ragione? Squadra al completo, e dall’inserimento di Nikolic sono tre vinte su tre: magari non partite di cartellissimo, però vaglielo a dire, in un campionato dove c’è equilibrio e dove, ovunque hai vinto a fatica, c’è chi può averci fatto figure ben peggiori. E Fortitudo che si pianta sempre di più nella parte alta della classifica, ma che, soprattutto, sembra ogni giorno più consapevole dei propri mezzi. Dando quindi l’impressione che a volte si potrà anche perdere – e ci mancherebbe che non capiti – ma, intanto, questi sanno da che parte andare. Non era la stessa cosa un mese e mezzo fa, ma non era nemmeno la stessa squadra.

Mancinelli c’era a tratti, ora c’è di più. Ruzzier non c’era, e ora c’è. Nikolic, idem. E’ una squadra diversa, che può ruotare i soliti dieci giocatori (anche Campogrande, da qualche tempo sacrificato), ma che quando va in campo e non è vittima di allucinazioni collettive può far impazzire le avversarie. Che magari hanno più talento, che magari hanno gente che può trentellare, ma che non hanno tutte queste opzioni, tutte queste possibilità. Anche quella di vincerla a 90, per intenderci. Poi c’è Knox. E’ stato normale criticare qualche sua apparizione iniziale, perché alla fine chi giudica non può non notare il bene come anche il meno bene. Però, ora pare davvero una cosa diversa, e se ne arrivano 20 in 20 minuti, o quasi, ora sarà divertente vedere cosa sarà quando potrà far crescere il suo minutaggio, ieri castrato anche per via di due falli in due minuti.

Tradotto: questa è una Fortitudo diversa da quella che c’era ad ottobre, e forse Boniciolli non aveva tutti i torti a ricordarlo, ogni giorno. Ora si andrà di altro derby, domenica prossima a Imola. Sperando che, da qui al 4 dicembre, le tibie restino intere, i muscoli restino interi, le teste restino concentrate, eccetera. Però la squadra, questo è ufficiale, si è ritrovata. O forse, meglio dire che si è trovata.

Shine on you crazy diamond - Detto di Knox, si può parlare anche della continuità di Mancinelli (che la compagna gli canti un po’ anche i Pink Floyd, male non gli farà) e del solito gruppo compatto che vince di collettivo. Bene, bravi, anche se i critici magari faranno presente che Ferrara è arrivata ad un tiro dalla vittoria. Chissenefrega.

Another brick in the wall - Qualcosa che va aggiustato, ma facciamo che ne parliamo poi dopo una sconfitta, ok? Perché qui tutti sembrano sulla stessa barca, e anche chi può non aver fatto grandi cose, alla fine, ha dato il proprio mattoncino.

(foto Valentino Orsini - 1000cuorirossoblu)

RAMAGLI: VERONA SQUADRA TALENTUOSA E PROFONDA, NOI DOBBIAMO CONTINUARE A SOPPERIRE ALL'ASSENZA DI NDOJA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE