Matteo Fantinelli è stato intervistato da Sandro Camerani su Settesere.
Un estratto delle sue parole.

Sono tornato a Faenza appena è stata cancellata la partita con Brescia. Allenandomi e giocando a Bologna, grazie alla vicinanza con Faenza ero sempre pronto a tornare per la ripresa, ma purtroppo non ce n’è stato bisogno.

Restare fermi è una sofferenza, più o meno quando si potrà tornare ad allenarsi per tutti sarà come venire fuori da un infortunio. E io ne so qualcosa, in materia, perché mi operai ad inizio giugno dell’anno scorso, poco dopo la promozione della Fortitudo in A1, e toccai la prima palla a metà settembre. In tempo per il campionato, anche se inizialmente non potevo essere al top.

Mi sento spesso con i miei compagni soprattutto, poi anche con altri ragazzi con i qualiho giocato in passato. Questa è una situazione inedita e decisamente anomala per tutti.
Posso dire che, finchè abbiamo giocato, quello della Fortitudo è stato un anno quasi clamoroso, abbiamo avuto solo qualche piccolo passaggio a vuoto, ma alla prima stagione in serie A1, con un 5+5 nel roster, abbiamo anche raggiunto la semifinale di Coppa Italia oltre che chiuso al settimo posto. Peccato che poi sia finita così, ma certamente la decisione presa è stata quella giusta, vedendo quello che sta ancora accadendo.

La Fip dice che si riprenderà solo quando potrà esserci il pubblico ed è giusto, a parte il calcio che vive di diritti televisivi e può sopportare anche le porte chiuse, il basket come la pallavolo deve per forza aspettare che torni la gente nei palazzi. Se togli il pubblico al basket la situazione diventerà problematica, ma vogliamo essere ottimisti in merito.

Con la Fortitudo ho un contratto anche per la prossima stagione, penso che verranno ridiscussi tutti perché non so
neanche sinceramente se abbiano valenza giuridica. Tuttavia la mia volontà è abbastanza chiara, il rapporto con questa società ed i suoi tifosi del resto è eccezionale.

(FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO)

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