Tanto si è parlato e tanto si parlerà di questa Supercoppa dal sapore di precampionato ma con un trofeo in palio: tutto si deciderà il prossimo weekend, quando alla Segafredo Arena verrà assegnato il primo titolo dell’era post Covid.
Non tutte le squadre per vari motivi erano al completo fin qui, è vero, non tutte le squadre hanno giocato nelle stesse condizioni, chi con i tifosi chi senza, chi in un palazzo chi in una bolla a porte chiuse, ma le indicazioni di queste prime settimane di basket giocato (che servivano come il pane dopo sei mesi di stop deleteri) sono state abbastanza chiare. La Supercoppa organizzata dalla Lega Basket ha evidenziato il pensiero estivo di molti: Milano, Virtus e Venezia viaggiano su un proprio binario, con Sassari subito dietro. Poi tanta curiosità nel vedere la bagarre che ci sarà fino all’ultimo posto, che però non sembra interessare neanche da lontano il quartetto che a Bologna venerdì si giocherà il primo trofeo stagionale. Milano ci è arrivata dopo un percorso netto nel girone; Venezia, nonostante le insidie di Trieste e Treviso, è riuscita con l’esperienza ad ottenere la qualificazione; Sassari, nella bolla di Olbia, ha faticato un po’ di più, in un girone che si presentava come il più equilibrato. 

La Virtus il suo lo ha fatto, vincendo cinque partite e perdendo il derby di ritorno all’ultimo respiro: una V nera che sicuramente non ha brillato nel gioco ma che è stata concreta nei momenti di necessità. Miglior difesa della fase a gironi di Supercoppa, dato con cui la squadra bianconera è riuscita a sopperire ad un attacco altalenante che ha già dimostrato però, anche con i nuovi innesti, un'impronta solida, figlia della passata stagione. Consapevole dei propri mezzi, la squadra di Djordjevic si presenta alla F4 “in casa” trovando davanti a se una Sassari ‘incerottata’, come detto dal suo presidente Stefano Sardara e dall’altra parte del tabellone la solida (e solita) Venezia contro una Milano apparsa già in palla. Impossibile fare pronostici, ne tantomeno pensare ad una squadra favorita in questo caso. Meglio affidarsi alla partita secca dove “può succedere di tutto”, consapevoli di come, a maggior ragione in una gara da dentro o fuori ad inizio stagione, potrebbe essere importante subirne di meno che segnarne di più ed è qui che la Virtus potrà e dovrà dire la sua, eccome.

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92