EUROLEGA E FAIR PLAY FINANZIARIO: LA VIRTUS DOVRA' TAGLIARE IL BUDGET DI 5-6 MILIONI

Ipotizzato l'altra sera da Maurizio Gherardini, il fair play finanziario in Eurolega è già realtà.
Secondo Corriere di Bologna e Stadio - infatti - già dalla prossima stagione la Virtus (certa partecipante) dovrà rispettare regole stringenti. In particolare le spese per l'area tecnica - squadra e staff - non potranno superare il 65% dei costi complessivi, e il proprietario non potrà immettere nel club - direttamente o indirettamente - più del 50% dei costi totali. I parametri sono più rigidi per le squadre senza licenza pluriennale, perchè solitamente i controlli prendono in esame un triennio di esercizio contabile, mentre per chi entra con licenze annuali o wild card questo tempo non c'è. Ed è in base a tali controlli che il Panathainaikos è stato penalizzato di due vittorie in questa stagione.

Secondo i calcoli di Corriere e Stadio, ciò significa che la Segafredo dovrà abbassare il budget di circa 5-6 milioni di euro lordi, portandolo a 24-25 milioni, di cui 16 saranno destinati alla squadra. Una cifra simile alla stagione 2021-22, quella della vittoria in Eurocup. Ciò non preoccupa particolarmente la società, che ha tanti contratti in scadenza: alcuni verranno rinegoziati al ribasso, e poi si cercheranno sul mercato quattro elementi che rendano futuribile la squadra.
Per quanto riguarda il coach, la situazione Scariolo dovrebbe sbloccarsi a breve. L'ultimo colloquio con Toronto è imminente e la decisione dovrebbe essere comunicata all'inizio della prossima settimana, prima della finale scudetto. Se i Raptors sceglieranno Scariolo la Virtus dovrà trovare un altro allenatore, altrimenti si va verso l'allungamento del contratto del coach bresciano.

Infine, il club vorrebbe raggiungere l'equilibrio finanziario dalla stagione 2024-25: il 2021-22 - ultimo anno condizionato dalle restrizioni Covid - si è chiuso con un saldo negativo di 4.5 milioni. Attualmente Massimo Zanetti è il proprietario del 99% delle quote Virtus e non c'è alcun segnale di disimpegno, ma se arrivassero soci di minoranza verrebbero accolti con favore.