Non sarà facile per la Virtus svoltare la stagione, non sarà facile affrontare una Final Four dopo le ultime turbolente settimane, non sarà facile perché, come sempre in questi casi, alla fine ci arrivano le migliori. Non sarà facile fin da subito per la truppa di Djordjevic, che partirà col botto in semifinale venerdì ad Anversa contro il Brose Bamberg: i tedeschi hanno eliminato nei quarti i campioni in carica dell'Aek, presentandosi in terra belga sicuramente con i favori del pronostico. La squadra allenata dal coach italiano Perego, però, propio dopo l'accesso alle Final Four di Basketball Champions League ha avuto un andamento non del tutto lineare, per certi versi molto similare a quello della Virtus. Se la squadra di Djordjevic, dopo Nanterre, ha inanellato nel mese di aprile 3 sconfitte e 2 vittorie, il Bamberg non ha fatto di certo meglio: 4 sconfitte e 2 vittorie in campionato nell'ultimo mese per la squadra tedesca. Di certo un aspetto interessante sulla carta, con due squadre che dopo le rispettive imprese in Europa, sono tornate nei propri confini scariche e stanche.

Ma che squadra è il Bamberg? Sicuramente una squadra esperta: Rice (vecchia conoscenza dei rumors di mercato bianconeri) e Zisis su tutti sono giocatori abituati a palcoscenici europei, anche più alti della BCL. Una squadra che, in generale, ha esperienza e qualità per mettere in difficoltà chiunque, soprattutto sul piano dei singoli. È proprio Tyrese Rice il miglior realizzatore, con 16 punti di media a partita e anche quasi 5 assist: lui a segnare il canestro decisivo nella gara di ritorno ad Atene. A ruota Augustine Rubit, sempre in doppia cifra per punti segnati in tutte le gare di Champions League ad eccezione di due partite. Ma è veramente tanta l'esperienza nel roster tedesco: Zisis e Hickman, due vecchie conoscenze del basket italiano. Il greco, ex Treviso e Siena, poco appariscente nelle statistiche ma utilissimo e mentalmente abituato a palcoscenici europei; Hickman, ex Pesaro e Milano in Italia, arrivato in corso d'opera al Bamberg, ha pian piano guadagnato condizione e minuti e rappresenta un lusso per la squadra di coach Perego pur rimanendo in campo non più di 20 minuti. Insomma, una squadra con stelle, gregari di lusso e giocatori di sistema, utili alla causa e che hanno portato la compagine tedesca a giocarsi una Final Four da protagonista. Le statistiche generali parlano di un sostanziale equilibrio, con le percentuali da due punti che compensano quelle dalla lunga distanza; un assist di differenza e un sostanziale equilibrio anche alla voce rimbalzi, uno degli aspetti più grigi della stagione della Virtus. Una squadra veloce il Bamberg, non molto alta e non tanto fisica, dai 188cm di Schmidt ai 206cm di Alexander. Pacchetto dei "piccoli" che ben si potrà accoppiare con i pari ruolo bianconeri; la stessa cosa non si può dire, però, del reparto lunghi dove, sotto canestro, la Virtus ha più centimetri ma, come visto spesso in questa stagione, non sempre è stato un punto a suo favore. Un pacchetto forse atipico sotto i tabelloni, da Rubit a Alexander, passando per Harris: coppie di lunghi che giocano bene insieme e che si completano a livello tattico e tecnico. Una partita fisica aspetta la Virtus, una partita da uomini (per parafrasare l'idea della vigilia di coach Djordjevic). Una gara che, come al solito, partirà dalla difesa contro un Bamberg che in Champions è abituato a segnarne più di 80 (quasi 90), ma che nei quarti di finale non è andato oltre i 71 punti nella gara di andata contro l'Aek. Tante le chiavi tattiche di questa partita anche se, alla fine, è pur sempre una Final Four e forse, dopo la palla a due, parte di tutto ciò passerà in secondo piano.

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