E’ giusto che si predichi la massima prudenza, ma la vittoria di ieri della Virtus ha un peso specifico enorme. A sette giornate dalla fine i bianconeri (assieme a Pesaro e Capo D’Orlando, che si sono messe a correre) hanno agganciato Varese e Caserta nel gruppone dell’undicesimo posto, mentre Torino - travolta in Sicilia - è sempre più sola all’ultimo posto, con sei punti di ritardo sulla salvezza e l’impressione di essere una squadra allo sbando, con sette perse nelle ultime otto.

Ieri non sarà stata una partita spettacolare, ma la Virtus l’ha interpretata nel modo giusto, con una difesa molto fisica che ha decisamente limitato l’attacco varesino, e con una discreta partita in attacco, dove Collins - pur spuntato al tiro - ha portato equilibrio, e ha messo Gaddy in condizioni di fare il realizzatore, cosa che ieri gli è riuscita particolarmente bene. Poi c’è stata la consueta prova da gladiatore di Mazzola, un Fontecchio abbastanza positivo e il buon secondo tempo di Pittman e Hasbrouck, almeno finchè l’ex Cantù non è uscito dalla partita prendendosi tecnico. E qui c’è stata qualche storia tesa: prima è volata una bottiglietta di una bibita in campo, cosa che ha richiesto una lunga operazione di pulizia: il GM Crovetti è intervenuto per richiamare la curva alla calma. I Forever Boys - però - gli hanno ricordato, in maniera abbastanza colorita, che la bottiglietta non proveniva dal loro settore. In ogni caso, è possibile che per questo episodio la società venga multata.

Fatto sta che - davanti alle 5900 persone che hanno risposto all’appello di Giorgio Valli - la vittoria è arrivata, oltretutto con l’assenza di Vitali dell’ultimo momento: onestamente non contava altro. E nonostante anche stavolta la Virtus abbia rischiato di complicarsi la vita nel finale, anche la differenza canestri è stata ribaltata. A questo punto non bisogna fare calcoli di alcun tipo - e soprattutto non parlare di possibili playoff (anche se paradossalmente oggi la post-season dista 4 punti e la retrocessione 6) - ma cercare di guadagnare prima possibile i punti necessari alla matematica salvezza e poi cercare di finire il campionato in crescendo, magari cercando di capire da chi si potrebbe ripartire l’anno prossimo. Anche se al momento si tratta di un discorso prematuro, dato l’assetto societario della Virtus 2016/17 è ancora tutto da scoprire.

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE