La partita perfetta, nel giorno delle spalle al muro. La Virtus non poteva giocare lo spareggio salvezza meglio di così, e l’ha dimostrato fin dal primo quarto, in cui si sono visti due giocatori andare a muso duro con i rispettivi avversari (Pittman contro Eyenga e Collins contro Dyson) e l’urlo di Vitali in faccia a Rosselli dopo averlo stoppato, con annesso fallo tecnico. Il famoso sangue agli occhi che proprio Vitali aveva chiesto, e che si è visto in tutti i giocatori, e soprattutto nella prova sontuosa di Simone Fontecchio - il più contestato dopo Cantù - e Valerio Mazzola. Benissimo così, anche se viene sempre più da chiedersi il perchè questo atteggiamento in stagione si sia visto spesso in casa e praticamente mai in trasferta. E anche il pubblico è stato quelle delle grandissime occasioni: 7725 presenti, ovvero tutto esaurito, considerato che manca una curva. Tanti tifosi anche da Torino, clima da derby con cori incrociati, e prevedibili sfottò a Mancinelli. L’ex capitano Effe ha fatto una partitaccia, e alla fine ha chiesto il cambio sul -31, e quindi si è guadagnato fischi ulteriori. Il gioco delle parti, e comunque una gran bella atmosfera. Meglio non poteva andare.

Purtroppo, come si sapeva, la bellissima vittoria di ieri non basta. A questo punto, si deciderà tutto negli ultimi 40 minuti, in programma mercoledì 4 maggio alle 20.30. Ora la Virtus ha di nuovo il pallino nelle sue mani. Se i bianconeri vincono a Reggio Emilia, sono salvi. Ovviamente si parla vincere a casa di una corazzata che gioca in un campo praticamente inviolabile, e che oltretutto si gioca il secondo posto. Quindi impresa dura, durissima. Anche se certamente tutti si augurano che in campo scenda la Virtus di ieri e non quella di Cantù, a livello di atteggiamento.
In caso di sconfitta, le Vu Nere resteranno a quota 22, e qui la salvezza dipenderà da altri due risultati. Capo D’Orlando e Cantù sono già salve e ininfluenti in qualsiasi classifica avulsa, mentre in gioco ci sono ancora Torino e Caserta. La Virtus - perdendo a Reggio Emilia - è salva se Torino perde con Pesaro o Caserta perde in casa con Trento, mentre retrocede se Torino e Caserta vincono entrambe. Considerato che Pesaro è già salva non è eresia ipotizzare una vittoria piemontese. Per cui - se la Virtus dovesse perdere - conterà fondamentalmente il risultato del PalaMaggiò. Trento - dopo aver perso con Venezia - non è ancora certa al 100% della qualificazione playoff, e in ogni caso dovrà cercare di vincere per ottenere il piazzamento migliore.
Tutto in una notte quindi, tra dieci giorni. A Giorgio Valli e al suo staff il compito di portare la Virtus al 4 maggio nelle migliori condizioni fisiche e psicologiche, e alla società quello di proteggere il gruppo da tutte le interferenze esterne.

(Photo by Roberto Serra / Iguana Press / Virtus Obiettivo Lavoro Bologna)

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