Alla fine, i rimpianti della Virtus per la partita di ieri sono due, fondamentalmente. Arrivati a +17 nel secondo quarto, dominando la partita con una gran difesa, i bianconeri avrebbero dovuto dare a Verona il colpo del KO, o perlomeno continuare a difendere duro. Nel secondo tempo invece quella difesa non si è più vista - se non per brevi tratti - e Verona si è rimessa in partita, trascinata prima dall’ex Portannese, poi dal pubblico e dal talento della squadra, che come profondità di roster ha poco da invidiare a tutte le avversarie, Virtus compresa. L’altro rimpianto è il primo supplementare, quando le Vu Nere hanno prima sciupato un +6, concedendo all’ex Brkic due triple identiche, e poi con Rosselli hanno gestito malissimo il tiro della vittoria.

Certo, la Virtus è ancora alle prese con equilibri da ritrovare dopo i vari rientri degli infortunati, che comunque non sono ancora al 100%. Ieri sia Lawson che Ndoja dietro hanno sofferto in maniera evidente. Poi è chiaro che Verona non è l’ultima arrivata: ha un roster profondissimo, è molto ben allenata da Luca Dalmonte e in casa non perde da quattro mesi. Inoltre quando il conto dei tiri liberi dice 42 a 17, e si rivedono alcuni falli antisportivi incredibili fischiati contro le Vu Nere, diciamo che si può dire che si tratta di una squadra che in casa si è guadagnata anche una certa credibilità arbitrale.

Detto questo, non bisogna fare drammi, ma rammaricarsi sì, perché due punti conquistati ieri avrebbero avuto un peso specifico altissimo. E invece, ancora una volta, alla Virtus non è riuscita la zampata esterna sul campo di una diretta concorrente per la promozione, perchè tale Verona è, inutile nascondersi. Questa è forse la principale preoccupazione in ottica playoff: in casa la Segafredo è una garanzia, in trasferta meno, e prima della fine della regular season ci saranno altre due partite esterne “pesanti”, Trieste e il derby.
Proprio per questo si può dire che se davvero la nuova proprietà vuole fare un innesto (e così pare proprio) si dovrebbe cercare di muoversi il prima possibile: ieri è stata una partita di intensità playoff: Oxilia non è entrato e Penna ha giocato 6 problematici minuti. E’ facile prevedere che quando la posta in gioco si alzerà, i giovani giocheranno poco o nulla. A questo punto serve un esterno che permetta a Spissu di riposare un po’, dato che anche ieri il playmaker sardo è arrivato alla fine stremato. I nomi che circolano vanno in questa direzione.

IMOLA, VITTORIA CONTRO UDINE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE