Volendo sdrammatizzare, si può dire che quando si avvicinerà il momento dei playoff coach Ramagli farà ogni tipo di scongiuro del caso per evitare un accoppiamento con Ravenna, dato che la squadra di Antimo Martino è ora ufficialmente la bestia nera della Virtus. Per ora è l’unica squadra ad aver vinto due volte coi bianconeri, ma soprattutto è l’unica ad aver messo in seria difficoltà le Vu Nere tecnicamente e fisicamente, sia all’andata che al ritorno. Ravenna ha vinto tutti i duelli, in campo e in panchina, e come aggravante ieri la Segafredo non è praticamente entrata in partita, finendo presto sotto di 20 punti e più, non riuscendo in nessun modo ad arginare avversari che hanno avuto gioco facile da sotto e dall’arco, certamente giocando benissimo ma trovando spesso tappeti rossi stesi. Poi certo, c’è stata la vana rimonta finale, ma non cambia la sostanza delle cose. Ieri la Virtus è uscita sconfitta senza appello.

Certo, c’erano gli infortunati. Spissu era ai limiti del KO, e ha giocato in condizioni davvero precarie, ma anche Spizzichini e Rosselli non erano al top, e si è visto. L’atteggiamento difensivo - però - è mancato da parte di tutti, e gli infortuni possono essere una spiegazione solo parziale. In ogni caso, la Virtus è sembrata - in generale - molto giù dal punto di vista fisico, e l’unico esterno a posto, Umeh, ha sofferto le attenzioni speciali della difesa ravennate. I mesi di allenamenti e partite senza un giocatore da quintetto stanno iniziando a presentare il conto, e si spera che l’inserimento di Bruttini possa iniziare presto a dare frutti per prima cosa da questo punto di vista, ovvero far affaticare meno un po’ tutti e ridurre le probabilità di infortunio.

Detto questo, non bisogna fare nessun dramma. La Virtus è ancora prima in classifica a pari merito con Treviso, e con una partita in meno. La stagione è ancora lunga, e bisogna essere al top non adesso, ma quando inizieranno i playoff. Però è il secondo (piccolo) momento di difficoltà della stagione, e la prossima settimana ci sarà curiosità per vedere come le Vu Nere reagiranno. Inoltre, da inizio 2017 sembra esserci un problema trasferte: l'approccio è soft, si crea divario anche notevole, poi ci riscuote e c'è un tentativo di rimonta finale. A Piacenza è andata bene, a Mantova e Ravenna invece no. Anche questo è un elemento su cui lavorare.

Infine, la questione playmaker. Dopo gli americani, e forse alla pari con essi, Marco Spissu sembra davvero il giocatore più insostituibile della squadra. Se lui non c’è, o è in condizioni precarie come ieri, la squadra fa davvero fatica a girare in attacco, con Penna che fatica contro avversari più alti e grossi, e le alternative (Spizzichini, Pajola, persino Rosselli) che possono essere solo soluzioni tampone. Viene da dire che se davvero la società - come spiegato da Luca Baraldi - vorrà fare un ulteriore intervento sul mercato in vista dei playoff, il ruolo scoperto sia questo: un esterno con doti di playmaking, perché nel settore lunghi la squadra è decisamente coperta con l’arrivo di Bruttini e l’auspicabile ritorno di Ndoja.

(foto Basket Ravenna)

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