Sarà anche stato un episodio, e nemmeno tanto decisivo per il destino delle due squadre (anche se si tratta sempre e comunque di una vittoria contro una diretta avversaria in classifica, eh), ma intanto a Bologna si festeggia, con il gol triestino a portare il primo posto in classifica al lordo della differenza canestri, e con la convinzione che, forse chissà, questa squadra non sia poi tanto scalcinata come in caso delle sconfitte la si racconta. Vero che si è in una situazione strana, autarchica e forse non ripetibile sul lungo periodo, vero che Comuzzo viene simpaticamente accolto dal coro portaci in Europa, ma è chiaro a tutti che il curioso downgrade che ha portato al 3 su 3 non sia, per forza di cose, allungabile. Sopravanzando Trieste a rimbalzo (49-37), e capaci di recuperare la testa dopo aver rischiato il collasso, finendo sotto quando si stava iniziando lo sprint.

Sprint che forse non si pensava sarebbe stato necessario, dato che a parte l’incipit in campo Bologna l’aveva presa in mano e gestita: poi è vero che Trieste non la si poteva immaginare lentamente disponibile ad appoggiare la testa sul ceppo e farsi ghigliottinare, ma va bene anche così, andando a pescare l’ennesimo gol decisivo di Mancinelli, altrimenti non nelle sue giornate migliori. Alla fine è la classica e canonica vittoria di gruppo, con (quasi) tutti a dare chi mattoncini e chi mattoncioni. E se poi Gandini si traveste da americano, allora buona camicia a tutti, e avanti così.


Just can’t get enough - La gioia della vittoria in una gara importante, sapendo che ora Verona non sarà una passeggiata. Cinciarini prima, Mancinelli poi e Gandini sempre. Basta e avanza.

It’s no good - Restano problemi sparsi, come la zucca di Amici e il capire cosa fare di McCamey, al di là delle recenti bue fisiche. Poi, come muoversi sul mercato, senza farsi ingolosire dall’idea che non ce ne sia bisogno.

(foto Fabio Pozzati - Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

MARCO BELINELLI RESTA AD ATLANTA
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91