Questa fa male, per tanti motivi. Fa male perchè la Virtus a otto secondi dalla fine dei regolamentari - e anche poco prima, quando Spissu e Rosselli in contropiede potevano provare a morire con la palla in mano sul +1 invece che segnare - aveva la vittoria in tasca, tanto che parecchi tifosi ferraresi stavano già sfollando. Due punti letteralmente buttati via.
Fa male perchè, pur tirando malissimo (45% da due e 33% da tre) e subendo parecchio a rimbalzo (49-30), la Virtus ha fatto per lunghi minuti la partita che voleva, almeno in difesa, imbrigliando l’ottimo attacco di Ferrara e conducendo praticamente sempre. Senza mai uccidere la partita, però, per colpa di un attacco spuntato e spesso senza idee, con il peggior Umeh (5/15 al tiro) della stagione. Mancava anche Ndoja, e la sua assenza si è sentita soprattutto per un motivo. Ramagli ha usato spesso Lawson da numero quattro, ruolo dove ha fatto fatica in difesa ed è stato spesso ignorato in attacco: e vedere il miglior centro del campionato a 6-7 metri dal canestro, con Oxilia quasi sempre in panchina dopo l’ottimo inizio, è un appunto tecnico che si può fare.
Fa male per le conseguenze psicologiche che una botta del genere potrà avere su un gruppo molto giovane, oltretutto con davanti due settimane senza partite ufficiali. E qui coach Ramagli dovrà essere molto bravo a tenere alta l’attenzione e a convogliare la frustrazione in determinazione e duro lavoro.
Ma fa male - soprattutto - perchè così non si può perdere. Non si può buttare via una rimessa a otto secondi dalla fine, e se per caso capita sul +3 bisogna fare fallo prima di prendere la tripla allo scadere. Squadra giovane, gruppo nuovo, quel che si vuole. Ma resta un suicidio.

Detto questo, oggi è il 31 ottobre e nulla è perduto, ovviamente. La parola d’ordine adesso è resettare. Dopo l’ottimo inizio la Virtus è tornata sulla terra - ammesso che fosse mai decollata - con due sconfitte di fila. E dato che domenica non si gioca, per “colpa” del Cirque du Soleil alla Unipol Arena, adesso ci sono due settimane di tempo per prepararsi alla trasferta di Udine. Bisognerà dimenticare al più presto questo surreale passo falso, e soprattutto recuperare al meglio Klaudio Ndoja, senza il quale la coperta sotto canestro è piuttosto corta, anche perchè Danilo Petrovic - al terzo NE di fila - non pare più essere giudicato da corsa.

IL DOPOPARTITA DI FORTITUDO - TRIESTE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE