Sulla vittoria della Virtus in Coppa Italia si possono dire varie cose. La prima è che - come ha spiegato più volte coach Ramagli - nessuno va in campo per perdere, come dimostrano per esempio i minutaggi di Umeh e Rosselli che in semifinale e finale sono stati superiori ai 30 minuti, e quindi sono stati preservati come aveva predetto il presidente Bucci. Poi, che la Virtus sembra essersi messa alle spalle il periodo nero: dopo le quattro sconfitte in fila sono arrivate sei vittorie, con le ultime due (Trieste e Biella) davvero “toste”, contro avversari di livello coi quali bisognerà fare i conti sia nel finale di regular season che nei playoff. In particolare, la squadra piemontese di coach Carrea sembra un avversario temibile, per fisicità, talento degli americani e anche profondità di roster, una volta che De Vico sarà recuperato. E in casa non perde mai, cosa che potrà avere il suo peso, dato che a fine regular season Biella avrà probabilmente il miglior record complessivo.

Per quanto riguarda i bianconeri, la consapevolezza del gruppo cresce con le vittorie, e col recupero degli infortunati le Vu Nere hanno mostrato una notevole profondità, tanto che in finale i giovani non hanno praticamente giocato. E non è difficile prevedere che sarà così anche nei playoff, soprattutto se al roster verrà aggiunto un altro giocatore di livello ed esperienza: Viggiano o Poeta sono i nomi che circolano in questi giorni.
Intanto, con l’esperienza di Rosselli e la classe dell’MVP Spissu è arrivata una vittoria che magari causerà qualche gesto scaramantico (da quando c’è la promozione unica, nessun vincitore della Coppa Italia A2 è riuscito poi a centrare la promozione) ma che di sicuro fa piacere, anche perchè era dal 2009 che in casa Virtus non si alzava un trofeo, di nessun tipo.

E l’ha dimostrato anche il pubblico: poca gente venerdì e sabato (valdostani non pervenuti, assieme ad alcune postazioni stampa, in sottonumero rispetto al bisogno), domenica palazzo pieno o quasi. Non è una novità, le finali generano richiamo. E in più questa squadra si fa volere bene, e ha definitivamente riavvicinato i tifosi bianconeri dopo il disastro della stagione scorsa. Volendo, infine, si potrà anche chiedere di partecipare alla prossima FIBA Cup.

Per il resto si vedrà: da domenica prossima si entra nella fase finale della regular season, e poi ci saranno i durissimi e lunghissimi playoff. La nostra stagione inizia il 22 aprile, ha detto Guido Rosselli: nulla di più vero, e di sicuro avere giocatori esperti e che sanno cosa vuol dire vincere questo campionato come lui, Klaudio Ndoja e Davide Bruttini potrà essere davvero un valore aggiunto quando si giocherà senza un domani.

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